Sigma Aura 60 Usb e Nugget II

Come è fatta l'Aura 60 Usb

Tempo di lettura: 6 minuti

Come è fatta l’Aura 60 Usb

Vi ho raccontato nella introduzione che a me è stato consegnato un bundle previsto per il mercato tedesco. Questo, dove in alto a sinistra spicca proprio il richiamo alla normativa StVZO, acronimo per l’impronunciabile per noi Straßenverkehrs-Zulassungs-Ordnung: in pratica le leggi che regolano la circolazione stradale.

Subito sotto troviamo la durata massima delle batterie ricaricabili e la visibilità, che ho ovviamente verificato. Mica puoi scrivere una cosa sulla confezione senza che io lo controlli 😀

Il retro riporta altre informazioni fondamentali; che vedremo in dettaglio nel corso di questa presentazione.

Aperta la confezione troviamo le due luci, il cavetto Usb/micro Usb per la ricarica (uno solo) una coppia di anelli in silicone di differente misura per agganciare la Nugget II e due minimali manualetti di istruzione.

Trattiamole separatamente, partendo dalla luce anteriore Aura 60 Usb. Dove 60 indica i Lux massimi e Usb che è ricaricabile tramite porta dedicata.

La linea è semplice, bada al sodo; però non lasciamoci ingannare perché ha più di una furba soluzione.

 

La più evidente è la sottile cornice trasparente che corre lungo i lati e fino alla zona posteriore.

Non è orpello estetico ma utile soluzione per la visibilità laterale. Infatti una volta messa in funzione la luce, anche i lati risulteranno illuminati, favorendo chi sopraggiunge dal nostro fianco.

 

L’altra è meno evidente, bisogna avvicinarsi per farci caso ed è la conformazione della lente Osram. Che è lavorata in modo tale da offrire un fascio luminoso più potente lì dove serve.

Poiché io non sarei in grado di ricreare una immagine di uguale efficacia, farò ricorso a una prelevata dal sito Sigma che ho modificato con una semplice animazione per rendere chiare le diverse “zone di lavoro” della lente Osram.

Insomma, non il classico cono a cui siamo stati per anni abituati ma un ben studiato fascio differenziato che convoglia e dirige la luce del potente led.

Sul retro uno sportellino in gomma protegge la presa micro Usb necessaria alla ricarica.

La gomma prosegue sulla sommità fino al centro, dove troviamo il pulsante di accensione.

Poiché come vedremo è luce facilmente staccabile, non è consigliabile lasciarla sulla bici. Per evitare accensioni accidentali quando la riponiamo in borsa è necessario premere due volte il pulsante affinché prenda vita.

E poi possibile tramite questo pulsante comandare tre differenti intensità luminose, via via più debole; il vantaggio è che ovviamente aumenta l’autonomia rinunciando a una porzione di potenza.

Il sistema di attacco prevede una robusta cinghia in silicone.

Al di sotto c’è una piccola vite.

Allentandola e possibile ruotare il supporto di 360°; significa poterla fissare al manubrio, all’attacco manubrio o dargli giusto quei pochi gradi perché sia sempre perpendicolare al senso di marcia con manubri dal flame pronunciato.

Ha una dentellatura interna che la fa ruotare a scatti di 10° gradi ciascuno; quindi 36 posizioni, anche se in realtà sono 18 perché le altre risultano doppioni, cambia solo il verso di attacco del cinturino. Altra animazione, così vediamo meglio.

E’ lunga a sufficienza per abbracciare manubri oversize o attacchi ben corposi.

 

Altra caratteristica nascosta: sotto la palpebra di gomma si celano i led che informano sullo stato di carica.

Quando appare nulla vuol dire che l’autonomia è completa, compresa tra il 100% e il 71%.

Quando appare il led verde vuol dire che l’autonomia residua è compresa tra il 70% e il 31%.

Quando infine fa mostra di sé il led rosso residua solo il 30% dell’autonomia.

Mio consiglio: meglio non attendere che la batteria sia del tutto scarica ma collegarla a un caricatore appena raggiunta la soglia minima. Le vecchie batterie soffrivano di effetto memoria, queste nuove e di buona qualità no. Portarle a esaurimento prima di ricaricare le rovina e basta.

Rifornire la nostra Sigma Aura 60 Usb di nuova energia richiede davvero poco tempo. Collegata al pc che di solito mi porto dietro durante i test, ha richiesto circa tre ore e mezza per una ricarica completa. Che ho avviato appena il led rosso si è acceso.

Ma i led non ci informano solo dell’autonomia residua. Quando la luce è in carica quello rosso si avvia a comunicarci che stiamo ricaricando. Terminato il ciclo provvede quello verde ad avvisarci che possiamo staccare.

Il peso è modesto, appena 105 grammi compreso il braccialetto; e questo la rende appetibile anche su bici da corsa dove, si sa, curiamo il grammo.

Le dimensioni sono altrettanto contenute: 90×37,5×43 mm.

Ora è il turno della Sigma Nugget II, voltiamo pagina.

COMMENTS

  • <cite class="fn">Adriano</cite>

    Ottimo articolo di “servizio” che serve a fare luce (ah ah) in una selva piena di prodotti dal prezzo molto variabile e dalle caratteristiche spesso indecifrabili in termini pratici e di utilizzo. Peraltro un prodotto più che economico. Grazie!!

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Adriano, dici bene “articolo di servizio”. Più che il testo trattandosi di luci ho pensato servissero foto e devo dire che stavolta ci ho lavorato tanto. Ma del resto questo è il momento giusto per le luci, infatti a breve arriverà anche quello sulle Reelight Nova (meteo permettendo). Luci del tutto diverse, per potenza, tecnologia e destinazione d’uso/ciclisti. Ma anche un altro modo di affrontare il buio e potrebbe essere interessante.

      Fabio

  • <cite class="fn">Gabriele</cite>

    Ciao Fabio, a seguito della tua recensione ho acquistato le 2 luci per i miei ormai forzati allenamenti tardo pomeridiani (e quindi in notturna!) in bici da corsa. Che dire? Ottime, l’anteriore illumina la strada alla perfezione anche quando sono in discesa (certo col buio non mi lancio in discesa come Nibali a Rio 2016) e come dici bene tu deve essere ben regolata per non abbagliare le auto provenienti nell’altro senso. La posteriore la trovo impressionante, ma mi permetto di aggiungere alla tua recensione anche il consiglio di rimuovere il borsello sottosella e installarla più in alto sul reggisella. Con pochi euro si prende un borsellino da fissare al tubo orizzontale/serie sterzo dove spostare il tutto o anche nelle tasche posteriori se c’è spazio.
    Per scrupolo e sicurezza uso comunque altre luci e indosso vari elementi riflettenti, infatti a chi mi chiede se è pericoloso uscire la sera in bici rispondo che sono “un albero di natale su due ruote”, ma penso di poter fare ancora di peggio/meglio se vedo altro materiale interessante qui su Elessar!
    Insomma, le consiglio a chi come me si allena su strada in autunno/inverno dopo il tramonto, e con prezzi uguali in effetti non ho trovato in altri marchi le stesse caratteristiche di queste 2 Sigma!
    Grazie di nuovo per questa recensione “illuminante”, giusto per unirmi anche io ai pessimi giochi di parole…
    Gabriele

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Gabriele, interventi come il tuo mi fanno assai piacere e al tempo stesso mi spaventano.
      Mi fanno piacere perché nei miei test cerco spesso di proporvi ciò che reputo vi sarà realmente utile, senza tener conto di mie eventuali preferenze o necessità. E testare componenti come per esempio le luci ti assicuro che è noioso, lungo e faticoso (la parte fotografica ha richiesto lunghe ore…).
      Mi spaventano perché mi fanno rendere conto che devo usare la massima attenzione, verificare ogni dettaglio e pesare attentamente le parole perché un mio errore significa indurre voi in errore.
      Posso dire, con orgoglio, che con quasi 200 recensioni pubblicate, fino ad oggi non c’è stata una sola volta in cui il vostro giudizio sia stato diverso dal mio. Anzi, avete spesso contribuito con ulteriori segnalazioni o suggerimenti dettati dall’esperienza diretta, come nel tuo caso.
      E comunque mentirei se negassi che, spavento o no, non mi fa piacere sapere di essere stato utile.
      Il punto di forza di questo blog è che sta su solo per passione, non perché devo camparci. Potrei chiuderlo anche domani se volessi, avrei dopo tanto più tempo per me. Quindi posso sempre permettermi il lusso della verità, senza preoccuparmi se la tale azienda possa sentirsi danneggiata.
      Tante aziende lo capiscono e lo apprezzano, altre preferiscono canali di comunicazione più gestibili. Ma fa parte del gioco, basta saperlo.
      Una volta un amico mi ha definito un influencer. Lo fece con animo gentile è vero. Io però spero di non diventarlo mai: solo un ciclista appassionato a disposizione di altri appassionati come lui.

      Fabio

  • <cite class="fn">Mattia</cite>

    Ciao! Volevo capire se la luce posteriore è adatta a reggisella aero, sia sezioni a d che sezioni a goccia.

    Grazie!

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Mattia, molto dipende da quanto acuta sia la cuspide del reggisella.
      Non ho né le luci (restituite all’azienda dopo il test) né un reggisella per una prova.
      Di solito sugli aero per evitare rotazioni (con altre luci ma di foggia analoga) risolvo sagomando un cuscinetto di neoprene.
      Potrebbe essere la soluzione, tanto che sia questa Sigma o altra luce, alla fine se la forma è più o meno quella sempre tenderà a ruotare.

      Fabio

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