Scarpe strada ROSE RRS Carbon Composite

Tempo di lettura: 6 minuti

Ultimo test in programma in questo torrido luglio: è il turno della scarpe Rose RRS Carbon Composite. Scarpe sportive stradali che, facile intuirlo dal nome, hanno la suola in carbonio.

I lettori di più vecchia data sanno che monto per buona parte dell’anno pedali da Mtb anche sulle bici stradali; ne ho spesso spiegato il motivo: preferisco perdere qualcosa in termini di resa ma poter contare sulla maggior tenuta delle scarpe da fuoristrada una volta che metto il piede a terra. Però per i mesi estivi, quando i miei percorsi in bici cambiano e non sono costretto ad affrontare il caotico traffico metropolitano per lasciarmi la città alle spalle, torno a usare pedali stradali.

Pedali e scarpe da fuoristrada hanno tanti pregi e in uso turistico continuo a preferirli. Però pensare che le performance siano le stesse di una coppia di buoni pedali road a cui agganciare leggere e rigide scarpe sportive sarebbe un errore. Maggiore la superfice di appoggio, maggiore la zona su cui scaricare pressione; e se le scarpe hanno una solida suola in carbonio allora il connubio diventa un tutt’uno che ti permette di spingere tutto quello che senti nelle gambe.

Ormai la fibra di carbonio la fa da padrone anche per la calzature sportive. Leggerezza e rigidità nonché la possibilità di lavorare sull’andamento delle fibre a seconda dell’orientamento delle forze da scaricare (in pratica tutte le ragioni per cui una sportiva ha il telaio in carbonio) rendono questo materiale composito una scelta irrinunciabile per una scarpa al vertice.

Il rovescio della medaglia, anzi i rovesci verrebbe da dire, sono due: il costo raramente contenuto degli scarpini così costruiti e la scarsa dispersione del calore tipica delle suole in fibra di carbonio. Per questo mi sono messo alla ricerca di un paio di scarpe dal prezzo competitivo, dotate di prese d’aria nelle suole e con un sistema di chiusura facilmente regolabile anche stando in sella. Quest’ultima caratteristica potrà sembrare un vezzo per chi crede di dover tirare una volata anche nell’uscita domenicale. In realtà, soprattutto col caldo torrido che sembra non voler più abbandonare la nostra Penisola, è facile che il piede “ingrossi” sotto sforzo; poter regolare la calzata senza fermarsi è una bella comodità, soprattutto se stiamo salendo con pendenze medie del 10% e una temperatura di 32 gradi all’ombra. Come? Meglio andare al mare? Giusto, però siccome sono un tester coscienzioso e ho condotto le ultime prove su strada pubblicate in contemporanea, mi è toccato faticare col solleone. E ora merito poter scrivere queste note da bordo piscina 😀

Torniamo alle nostre scarpe; prodotte con un marchio che avete incontrato spesso sulle pagine di questo blog: Rosebike. Che infatti non ha in catalogo solo ottime bici dal rapporto qualità prezzo invidiabile ma anche una completa linea di abbigliamento e accessori pensata con la stessa filosofia. Infatti queste scarpe costano appena un filo sopra i 150 euro. Che per scarpe siffatte è conveniente.

Viste sul sito e subito inviata una mail al country manager italiano Sergio Ghezzi; che tra il denunciarmi come stalker o rispondere con sollecitudine alle mie richieste ha scelto anche stavolta la seconda opzione. Io ringrazio e noi possiamo iniziare a stringere amicizia con queste scarpe.

Lo schema è quello solito dei test, quindi prima la presentazione statica, poi la prova su strada e infine le conclusioni; e con la divisione in paragrafi spalmati su pagine diverse, una soluzione che sembra stia incontrando il vostro favore anche se devo ancora perfezionare alcuni dettagli tecnici per rendere la navigazione più semplice. Ricordo comunque che oltre i numeri di pagina potete trovare sotto il box autore una stringa di testo con il titolo del paragrafo successivo. Cliccare quello, soprattutto da smartphone, dovrebbe essere più facile.

Andiamo alla presentazione.

COMMENTS

  • <cite class="fn">Guybrush Threepwood</cite>

    Un appunto che farei ai costruttori di scarpini riguarda il dotarle di tacchette in gomma sostituibili; se è vero che spesso si trova come ricambio il cavetto di tensionamento, le tacchette in gomma quasi mai. E pure data la ridotta superficie si usurano sempre alla velocità del suono lasciando in poco tempo il ciclista a corto di grip proprio all’ora dell’aperitivo.
    Daniele

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Daniele, esistono ma costano almeno il doppio di queste Rose. La suola deve avere le sedi filettate per l’alloggiamento o sedi a baionetta, quindi un costo di lavorazione più alto per la suola. I miei giudizi come sai tengono sempre in conto quanto costa ciò che provo. Se la scarpa costasse 300 euro avrei rilevato come un limite il non avere le tacchette da grip sostituibili, come invece offrono talune scarpe in quella fascia di prezzo superiore. Poiché costano la metà non le trovo e nemmeno pretendo di trovarle.

      Fabio

  • <cite class="fn">Gabriele</cite>

    Buonasera Fabio, ho già una fantastica bici Rose e conosco bene l’ottimo rapporto qualità/prezzo del marchio, per cui non mi sorprende che queste scarpe siano così performanti al prezzo a cui vengono proposte. L’unica cosa che mi impedisce al momento di prenderle è il dover replicare la posizione delle mie tacchette su queste nuove scarpe (ma anche se fossero altre, in effetti…). Mi chiedevo quindi se i segni di riferimento per le tacchette sulla suola siano gli stessi per tutte le scarpe… è così?

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Gabriele, rispondo in ritardo ma come ho scritto in altro commento non ho una connessione internet stabile e accedo quando posso e quando funziona.
      No, le scarpe non recano uguale grafica per posizionare le tacchette. Però è un falso problema, perché alla fine la lunghezza della suola sarà uguale visto che sono sempre scarpe tue. Quindi ti basta far “baciare” vecchia e nuova scarpa e segnarti i riferimenti delle tacchette sulla suola nuova. Un poco di nastro carta applicato prima sulla suola della nuova scarpa, una matita e il gioco è fatto.

      Fabio

      • <cite class="fn">Gabriele</cite>

        Grazie e no problem per il “ritardo”, è agosto per tutti… Ok, proverò il tuo metodo e se non dovessi riuscirci andrò con il capo cosparso di cenere dal mio meccanico a farmele sistemare. Ma pensiamo positivo 😉

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