Scarpe strada ROSE RRS Carbon Composite

Le conclusioni

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Le conclusioni

E’ una scarpa sportiva, quindi non aspettatevi le mie solite considerazioni nell’uso disimpegnato a cui cerco di sottoporre quello che testo. Qui si pedala forte e basta. E la scarpa lo consente, assecondando perfettamente il movimento, sostenendo il piede senza cedimenti e, cosa molto importante con scarpe dalla suola in carbonio, senza cuocerlo.

Non è la scarpa più leggera sul mercato coi sui 230 grammi (ognuna) da me rilevati su questa taglia 42 che ho calzato. E’ di sicuro la più economica in questa fascia di peso, per togliere i pochi grammi che la separano dalla concorrenza ben più costosa c’è da alleggerire molto il conto corrente. Coi suoi poco più di 150 euro (esclusa spedizione) si colloca al vertice nel rapporto qualità prezzo. E non mi aspettavo nulla di diverso dalla casa tedesca che tanto ho imparato ad apprezzare in questi anni proprio per saper offrire ottimi prodotti, bici in primis, il cui costo basso non ha mai sacrificato l’alta qualità.

La suola si segna con facilità ma è normale, avviene con qualunque scarpino abbia la suola in carbonio protetta da uno strato di vernice. La presa d’aria mediana sotto di essa l’avrei collocata un centimetro più dietro per evitare che tacchette più estese o montate in posizione più arretrata ne vadano a ostruire parzialmente l’apertura. Ed è l’unico limite rilevato, per il resto solo pregi. Sempre tenendo conto il prezzo di acquisto molto basso, ovviamente.

La suola è rigida senza mai essere fastidiosa e permette di scaricare tutta la forza sui pedali senza flessioni o cedimenti. Il sistema di ventilazione della scarpa è ottimo, soprattutto quello molto esteso e ben posizionato che abbiamo sulla tomaia. Molto efficace anche quello previsto sulla piattina che, grazie all’ampia apertura sul collo del piede, prende tanta aria. Il taglio basso al malleolo permette la corretta mobilità della caviglia senza che questa “balli”. Anche dopo molte ore in sella non si avverte la necessità di dare riposo ai piedi (solo avvicinandomi alla settima ora ho dovuto fermarmi qualche minuto), non compaiono mai fastidiosi formicolii nella zona tacchette (una scarpa dalla suola più cedevole li provocherebbe a causa della pressione concentrata in un solo punto, non ripartita come avviene qui) e il sistema di regolazione della chiusura permette la perfetta calzata oltre a essere facilmente regolabile stando in sella.

L’insieme scarpa/pedale è fondamentale nella pratica sportiva ed è inutile spendere cifre importanti per assicurarsi pedali capaci di offrire tanta spinta se poi la scarpa non l’asseconda. Qui possiamo ottenere ciò che ci serve per pedalare forte (la gamba però dobbiamo metterla noi…) al prezzo di una scarpa di media gamma con suola in nylon.

Limitata al bianco o nero la scelta dei colori, ampia la scelta di taglie che parte dalla 40 e arriva fino alla 48; non so se in futuro ci sarà un ampliamento verso misure più piccole per venire incontro alle cicliste. Altri modelli della casa partono dal 37, ma sono già presenti da tempo a catalogo e immagino saranno a breve sostituiti.

In definitiva una scarpa leggera, sportiva, rigida senza essere scomoda, ben ventilata e con un raffinato sistema di regolazione. Difficile fare di meglio offrendo un prezzo così basso.

Buone pedalate.

COMMENTS

  • <cite class="fn">Guybrush Threepwood</cite>

    Un appunto che farei ai costruttori di scarpini riguarda il dotarle di tacchette in gomma sostituibili; se è vero che spesso si trova come ricambio il cavetto di tensionamento, le tacchette in gomma quasi mai. E pure data la ridotta superficie si usurano sempre alla velocità del suono lasciando in poco tempo il ciclista a corto di grip proprio all’ora dell’aperitivo.
    Daniele

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Daniele, esistono ma costano almeno il doppio di queste Rose. La suola deve avere le sedi filettate per l’alloggiamento o sedi a baionetta, quindi un costo di lavorazione più alto per la suola. I miei giudizi come sai tengono sempre in conto quanto costa ciò che provo. Se la scarpa costasse 300 euro avrei rilevato come un limite il non avere le tacchette da grip sostituibili, come invece offrono talune scarpe in quella fascia di prezzo superiore. Poiché costano la metà non le trovo e nemmeno pretendo di trovarle.

      Fabio

  • <cite class="fn">Gabriele</cite>

    Buonasera Fabio, ho già una fantastica bici Rose e conosco bene l’ottimo rapporto qualità/prezzo del marchio, per cui non mi sorprende che queste scarpe siano così performanti al prezzo a cui vengono proposte. L’unica cosa che mi impedisce al momento di prenderle è il dover replicare la posizione delle mie tacchette su queste nuove scarpe (ma anche se fossero altre, in effetti…). Mi chiedevo quindi se i segni di riferimento per le tacchette sulla suola siano gli stessi per tutte le scarpe… è così?

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Gabriele, rispondo in ritardo ma come ho scritto in altro commento non ho una connessione internet stabile e accedo quando posso e quando funziona.
      No, le scarpe non recano uguale grafica per posizionare le tacchette. Però è un falso problema, perché alla fine la lunghezza della suola sarà uguale visto che sono sempre scarpe tue. Quindi ti basta far “baciare” vecchia e nuova scarpa e segnarti i riferimenti delle tacchette sulla suola nuova. Un poco di nastro carta applicato prima sulla suola della nuova scarpa, una matita e il gioco è fatto.

      Fabio

      • <cite class="fn">Gabriele</cite>

        Grazie e no problem per il “ritardo”, è agosto per tutti… Ok, proverò il tuo metodo e se non dovessi riuscirci andrò con il capo cosparso di cenere dal mio meccanico a farmele sistemare. Ma pensiamo positivo 😉

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