Scarpe B’Twin RoadR 500

Le conclusioni

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Le conclusioni

Come sempre quando testi un prodotto ne devi valutare le caratteristiche fondamentali e la qualità globale; quando ti trovi tra le mani un prodotto che fa del basso prezzo d’acquisto uno dei suoi punti di forza, tutto diventa più difficile.

Si, puoi chiudere un occhio su una finitura, non puoi però accettare che l’oggetto sia del tutto inefficace.

Con le B’Twin RoadR 500 chiudo un occhio sulle grinze della tomaia in punta, peccato veniale visto il prezzo; e promuovo l’efficacia.

Potrei fare il distinguo nelle prestazioni a seconda della tacchetta scelta, se tre o due fori.

Non credo avrebbe senso. 

Se le scarpe con doppio formato alla suola son così poche un motivo c’è: la forma necessaria a sposare la tacchetta stradale impone sacrifici usando quella da fuoristrada. E’ del tutto normale.

Anche per questo, non vi nascondo, volevo una scarpa a doppio standard che costasse poco.

Trovo francamente inutile spendere 200 e passa euro per un modello con suola in carbonio che, alla fine, avrà quasi gli stessi problemi. Immagino solo una superiore rigidità.

Allora qual’è il senso di avere il doppio formato? Se un ciclista su strada usa solo pedali con attacco Spd due fori, perché non prendere direttamente una scarpa sportiva adatta a questo standard e per lui ottimizzata?

Bravi, infatti se uno usa solo Spd, io consiglio scarpa Spd pura.

Però; però avere una scelta per tanti può essere valida opzione.

Le tacchette le regoli una volta sola, ti segni i riferimenti e in pochi secondi puoi sostituirle. Una sola scarpa, uso prevalentemente stradale tre fori, quando serve cambi le tacchette ed esci. Senza acquistare più paia di scarpe.

In quest’ottica assume ancora maggiore valenza il basso costo. Davvero con una spesa minima hai una buona scarpa e un buon ventaglio di possibilità. 

Tenendo presente che la scarpa nasce sportiva stradale, l’uso con pedali Spd è residuale.

La chiusura non sarà raffinata ma è efficace.

La suola è rigida a sufficienza per non disperdere energia; un agonista rivolgerà altrove le proprie attenzioni.

La traspirabilità è buona, migliorabile alla patta e al tallone ma comunque efficace. Mi è mancata la prova col solleone di luglio, ma a fine settembre i 28 gradi li ho visti e non ho riscontrato evidenti limiti. Si lo so, c’è stato un evidente ritardo nella pubblicazione di questo test, ma non ho potuto fare altrimenti.

La pioggia la tollerano appena; il tallone si bagna subito (la fascia imbottita che lo avvolge) e dall’apertura in punta entra acqua.

Prima ho scritto che non è un gran problema viste destinazione d’uso e pubblico di riferimento. Vedo queste B’Twin RoadR 500 naturalmente rivolte ad appassionati ma non a chi esce sempre e comunque altrimenti salta un allenamento. Insomma, un ciclista che se piove rimanda, legge un libro o uno strano blog…

Non ho trovato nel complesso limiti evidenti, nemmeno filtrandoli col setaccio del basso prezzo d’acquisto.

Certo, se paragono peso e rigidità con scarpe sportive dalla suola in composito e tomaia in materiali sofisticati, la differenza c’è.

E c’è la naturale differenza di prezzo, almeno cinque volte superiore a quello della RoadR 500.

Allora non devo chiedermi se con 50 euro portiamo a casa una scarpa equivalente a una da 200, perché non è così.

Devo chiedermi se con appena 50 euro abbiamo una scarpa che permetta pedalata sportiva, non richieda sacrifici in termini di resa e comfort e sia, tutto sommato, adatta a noi pedalatori per passione.

Si, senza dubbio. 

E se considero che con la stessa cifra si trovano ottimi pedali stradali, ne vien fuori che con 100 euro o poco meno possiamo risolvere il connubio pedale/scarpa in modo efficace.

Se invece l’uso è essenzialmente con pedali Spd allora meglio rivolgersi a una scarpa nativa Spd; anche a catalogo Decathlon, ne ho testata una la scorsa estate e per uso stradale turistico si è rivelata ottima.  

Infine, qualunque sia la scarpa, buone pedalate: sempre.

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