Riparare un salto di vernice

Tempo di lettura: 2 minuti

Il mio unico cruccio nell’usare una piattaforma blog è che la partecipazione diretta di tutti voi è limitata. L’unico abilitato a pubblicare sono io, chi legge può solo commentare un articolo presente, non introdurne di nuovi. Certo, sarebbe possibile estendere le credenziali d’accesso a più persone ma questo implicherebbe anche un surplus di lavoro che non riuscirei a gestire. Per questo tempo addietro vi invitai a scrivere le vostre esperienze e inviarmele.

Per mia colpevole inerzia diversi vostri articoli giacciono in attesa, ma come ho scritto l’altro giorno ho una lunga coda di arretrato da smaltire.

Pubblico un breve e interessante articolo composto da Lorenzo Sampietro e sono certo non avrebbe voluto trovarsi nella condizione di scriverlo. Da parte mia nessun intervento, non sul testo, non sulle immagini, non sulla tecnica scelta. Lo chiarisco perché non voglio attribuirmi meriti che non ho.

Fabio

…………………………………………………………………………………………………………………………………………..

A volte capita che… di Lorenzo Sampietro lorenzo-20160921_100633

A volte capita che per distrazione, fretta o imperizia qualcosa si rovina. In questo caso una forcella in carbonio nuova ed ancora da montare mi è sfuggita di mano, con l’immancabile e inevitabile salto della vernice (nuova) nel punto di contatto.

Dopo aver scomodato tutti i santi del paradiso cercando un improbabile colpevole su cui scaricare la colpa della propria stupidità mi concentro su come rimediare a questa ferita: la vernice è saltata via mostrando il carbonio a vista.

7010-stuccatura-01

Cosa fare? Ecco cosa ho fatto e lo condivido con voi utenti del blog sperando non ne avrete mai bisogno.

Prima di tutto tolgo bene la vernice scheggiata in modo che rimanga solamente la vernice ben salda alla forcella.

Maschero la parte di forcella su cui intervenire ed applico dello stucco bicomponente in modo da riempire il dislivello tra il carbonio e la vernice. Consiglio uno stucco da modellismo tipo il Milliput Yellow/grey che ho scelto perché già ne avevo.

7011-stuccatura-02

Si fanno due palline della stessa consistenza e si amalgano assieme con le dita finché non si ottiene una pasta omogenea. Si applica poi nella “ferita” lisciando la superfice con le dita sporche di borotalco per ottenere una finitura il più liscia possibile.

Per lavori di fino però consiglio il Milliput bianco, più facilmente lavorabile perché a pasta più fine.

A stucco asciutto si applica con un penellino del ritocco con vernice bianca. Ma ci possiamo accontentare di questo risultato?

7012-stuccatura-03

Certo che no!

Ho nuovamente smontato la forcella, mascherato con cura la zona interessata con nastro da carrozziere e carta; infine lisciato la zona interessata con carta abrasiva fine.

7013stuccatura-04 7016-stuccatura-07

Ottenuta una superfice liscia, aggrappante e senza scalini ho usato una vernice spray preparata apposta, dopo aver verificato il colore con una cartella Ral che qualunque colorificio di buona volontà potrà prestarvi.

7014-stuccatura-05

Bomboletta pronta dunque… dopo aver mascherato bene anche il resto della forcella per non fare ulteriori danni e stando attenti a fare delle passate leggere per non creare troppo scalino tra la nuova verniciatura e l’esistente si spruzza più mani leggere.

7015-stuccatura-06

Infine una mano di polish per uniformare il tutto.

7017-stuccatura-08

E questo è il risultato.

7108-stuccatura-09

Non perfetto forse, ma meglio di prima.

Sarà sempre la mia più bella bicicletta e porterà con nonchalance questa piccola cicatrice.

Spero di esservi stato utile; anzi no, spero che questo mio piccolo articoletto non vi servirà mai.

Lorenzo

………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

Ti è piaciuto questo articolo? Scrivi un commento oppure clicca sul pulsante “Mi piace”. Puoi condividerlo con i tuoi amici sui tuoi social o inviarlo loro via email, basta un clic sui pulsanti in basso. E se vuoi essere sempre aggiornato su ogni nuova pubblicazione non dimenticare di iscriverti al blog.

…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….

Qui di seguito un riepilogo degli attrezzi e dei prodotti utilizzati; se deciderai di acquistarli tramite questi link non otterrai sconti né li pagherai di più: avrai però contribuito a sostenere il blog e di questo ti ringrazio. Ricorda però che l’acquisto dovrà avvenire tramite questi link entro le 24 ore dal momento che lo hai inserito nel carrello. Se chiudi la navigazione o acquisti dopo le 24 ore al blog non sarà riconosciuto alcunché.

Prova gratuitamente per 30 giorni Amazon Prime

COMMENTS

  • <cite class="fn">Lorenzo</cite>

    arrossisco…..
    ben altri articoli sono quelli che pubblichi tu 🙂

  • <cite class="fn">Luca</cite>

    Grazie a tutti e due. Lorenzo che ha scritto e Fabio che ha pubblicato. Al momento le ferite della mia bici son protette da nastro nero, ma cercherò di usare questo sistema per sistemarle meglio

  • <cite class="fn">Francesco</cite>

    Qui a Milano ho visto una riparazione fatta su un fodero verticale raccapricciante. E’ vero che è stata una riparazione economica ma era un pugno in un occhio…

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Francesco, preferisco non immaginarla nemmeno…
      Anche la tecnica usata da Lorenzo è economica, eppure il risultato è ottimo. Lui è peggio di me solo a fare le foto altrimenti si vedrebbe meglio 🙂
      Possono sembrare tanti passaggi e una operazione lunga. Non è così ma se anche fosse domando: non è meglio impiegare un poco di tempo adesso e avere la bici ben fatta per sempre piuttosto che aver fretta ora e trovarsi la bici sempre rovinata? E’ una domanda talmente banale da suonare retorica, eppure a quanto pare c’è chi il quesito proprio non se lo pone.

      A seconda del danno, del pezzo danneggiato e del suo materiale uso prodotti diversi ma la tecnica è sempre la stessa. Stuccatura, carteggio e poi vernice. Proprio l’altro ieri ho recuperato un attacco manubrio tutto graffiato usando in questo caso lo stucco spray. Era tutto da riverniciare e la superficie complessa non è adatta allo stucco in pasta; inoltre erano graffi poco profondi: però siccome la testa è sempre altrove mi sono reso conto di non aver scattato nemmeno una foto solo a lavoro terminato. E senza foto non ne ricavi un articolo, che sarebbe stato un buon complemento a questo ottimo di Lorenzo. La prossima volta me ne ricorderò, spero…

      Fabio

  • <cite class="fn">Eugenio</cite>

    Ecco, stamattina ho tirato via un adesivo dalla bici “nuova usata” appena presa, l’obiettivo era benefico, volevo accertarmi che non ci fosse nascosto un danno! Devo utilizzare un articolo che non speravo mi servisse! Gli atri adesivi li ho tirati via con l’aiuto del phon.

  • <cite class="fn">Sandro Bortoletto</cite>

    Ottimo articolo, finalmente mi posso arrangiare nei piccoli ritocchi.
    Mi è rimasto un dubbio o meglio un problema da risolvere che adesso espongo. Io ho trovato il codice del colore che mi serve ma non in notazione RAL bensì CYMK (36,0,100,27), per fissare le idee si tratta del “Verde Cannondale”. Il più vicino RAL è il 6018 ma sono pignolo: chi può produrre una “bomboletta” in questa notazione/standard?

    Grazie,
    Sandro

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Sandro, qualunque negozio di vernici, di quelli che riforniscono le carrozzerie, che abbia l’attrezzatura. Rilevano la tinta su un campione e te la riproducono. Poi sta tutto nell’abilità del negoziante, e quindi la cosa migliore è chiedere a qualche autocarrozzeria dove si rifornisce.
      Il costo medio qui da me è tra i 10 e 15 euro a bomboletta, non metallizzato.

      Fabio

  • <cite class="fn">Adriano</cite>

    Articolo veloce è chiaro. Ottimo spunto per piccoli fai-da-te.
    Grazie come sempre a voi due!

Commenta anche tu!