Proteggiamo il telaio e le pedivelle

Tempo di lettura: 2 minuti

Bici nuova, intonsa: il momento esatto in cui svolgere una protezione preventiva.

In commercio esistono decine di prodotti preformati e adesivi, buoni per essere applicati sui punti più esposti. Io però preferisco una soluzione artigianale, che nel corso degli anni mi ha sempre garantito ottimi risultati.

Certo, non protegge dai danni di una caduta in velocità, ma lì non c’è protezione che tenga. Però quei piccoli graffi che si sempre compaiono dopo un trasporto in auto o aver poggiato la bici durante una sosta quelli, beh, possiamo far si non deturpino il nostro telaio nuovo.

Due le operazioni preliminare: una buona lavata e l’identificazione dei punti “a rischio”; ossia quello che più sporgono e destinati per questo a segnarsi.

Io per mia abitudine proteggo le pedivelle, la parte bassa della forcella, la congiunzione dei foderi del carro, il sotto scatola movimento e le estremità delle leve freno.

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La parte inferiore del tubo obliquo no; è il caso di farlo su una mtb o una bici destinata a percorrere strade dove la ruota anteriore può schizzarvi delle pietrine. Ma in questo caso è meglio ricorrere a un prodotto commerciale, più tenace e spesso.

Il materiale occorrente è poco; un pezzo di adesivo trasparente, lo vendono le cartolerie più fornite; una forbice lunga, una a lame curve, righello, matita. Una spatola in gomma è comoda, altrimenti va bene la classica carta di credito per eliminare le bolle.

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Partiamo dalle pedivelle e vediamo come creare queste protezioni; il procedimento è analogo poi per tutte le altre, a variare solo le dimensioni.

Misuriamo la lunghezza del tratto che vogliamo proteggere; io vado da movimento a pedale, lasciando un mezzo centimetro di margine da ambo i lati.

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Le pedivelle a volte hanno profilo sfinato come nel caso di queste dello Sram Force 22: più larghe in zona movimento, a sfinare avvicinandosi ai pedali.

Misurata larghezza e lunghezza le riportiamo sul retro del nostro foglio adesivo.

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Affinché la tenuta sia duratura è importante che le estremità delle protezione abbiano forma semicircolare. Prendiamo allora un qualunque oggetto rotondo della misura idonea (qui ho usato uno spessore per serie sterzo) e tracciamo il profilo a matita.

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Tagliamo i due pezzi a misura e poi con le forbici curve rifiniamo le estremità.

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Adesso la posa; importante che la superfice sia perfettamente pulita e sgrassata. Il concetto e la tecnica sono gli stessi di quando applichiamo la pellicola protettiva su smartphone e tablet. Voi però non ditelo in giro altrimenti famiglia e amici vi chiederanno sempre di applicare le pellicole sui loro aggeggi…

Mani pulite (per evitare ditate…) e stendiamo bene la protezione sulla pedivella, avanzando gradualmente mentre facciamo fuoruscire l’aria premendo con la spatola in gomma o una carta di credito.

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Nell’immagine in alto la procedura è già completata; ci vogliono due mani, non potevo scattare mentre applicavo la pellicola…

Una energica strofinata con un panno di lana per far aderire bene e questo il risultato quasi definitivo.

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Quasi definitivo perché sono ancora visibili quei segni; nessun problema, spariranno da soli dopo 48/72h dall’applicazione.

Se si ha qualche difficoltà nel posizionamento si può inumidire la superfice con acqua; solo acqua.

Questo consente di poter muovere l’adesivo senza che faccia immediatamente presa; di contro il tempo per la perfetta tenuta si dilata almeno del doppio.

Per le altre parti della bici il procedimento ho detto è analogo; prendere le misure, ritagliare, rifinire le estremità, pulire la superfice e applicare.

Qui per esempio la protezione sagomata per la estremità della forcella.

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Più laboriosa l’applicazione alle leve freno; qui la superfice complessa con curve e rientranze richiede un diverso modo di agire.

Tagliamo un pezzo di adesivo alto quanto intendiamo applicare ma più largo della superfice da proteggere e applichiamolo parzialmente sulla leva.

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Con una lama ben affilata ritagliamo una sagoma più larga della leva ma che ne riprende grosso modo l’andamento. Questo ci servirà per poter applicare la pellicola senza che formi grinze. Dei taglietti longitudinali sul tratto in eccesso renderà ancor più semplice l’applicazione.

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Stendiamola bene partendo dal centro verso l’esterno, premendo con decisione per evitare bolle, rifiniamo l’eccesso che sporge dalla leva, una ulteriore strofinata con panno lana ed è fatta.

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Non è difficile come vedete; e se qualche pezzo non viene preciso come vogliamo, ne ritagliamo un altro. Alla fine come in tutte le cose ci vuole solo un poco di allenamento.

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COMMENTS

  • <cite class="fn">Enzo.</cite>

    Ineccepibile come sempre. Aggiungo che oltre all’adesivo da te utilizzato esiste il cosiddetto “Helicopter tape” della 3M che è più spesso e quindi dovrebbe fornire una protezione maggiore e che io sulla mia bici ho protetto anche la parte inferiore del tubo obliquo con il predetto nastro. Su ebay si trova facilmente.

    Ciao. Enzo.

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Enzo, infatti per il tubo obliquo ho indicato che questo sistema è insufficiente, ci vuole qualcosa di più spesso e anche più semplice da applicare. Questa pellicola è perfetta per piccole applicazione, sottile e invisibile dopo qualche giorno.
      Un tratto lungo e soggetto a urti, soprattutto in fuoristrada, meglio di no, viene male (grinze e bolle) e protegge poco.

      Il 3m è forse il migliore, ma anche i fogli che si trovano dagli autoricambi non sono male, anche se raramente li hanno trasparenti. Per chi vuole (e gli piace, a me no) c’è quello che replica la trama della fibra di carbonio e si applica scaldandolo col phon.
      Un poco troppo appariscente per i miei gusti, ma le bici non sono mie, io riporto… 🙂

      Fabio

  • <cite class="fn">claudio</cite>

    Ste protezioni stanno come il silicone alle rughe o il parrucchino alla pelata.
    Io sono per la bici segnata da poter strigliare con il giusto rispetto ma senza troppi inchini.
    Così non arriverai mai al “beausage” (la bellezza delle cose usate).

    Un caro abbraccio, Clau.

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Su Elessar non ci sono. Strano eh?
      Invece no.
      Elessar è la mia bici, e me la tengo stretta. Graffi inclusi.
      Le bici da corsa no, le cambio con una discreta frequenza, come sai per me la bici da corsa è essenzialmente sportiva, senza romanticismi.
      E’ una forma di riguardo per chi quella bici comprerà, come sempre quando di una bici sono il primo proprietario. La precedente Rose Xeon sembrava appena uscita da negozio, e se non è vero Antonello (il suo nuovo compagno) mi smentirà ufficialmente. E io non gli monterò la Surly però 🙂

      Strano non mi hai ancora maltrattato la nuova veste del blog heheheheeh

      Fabio

  • <cite class="fn">claudio</cite>

    Devo farci l’occhio alla nuova veste. Lasciami il tempo di orientarmi.
    Certo, come prima sensazione, prima c’era l’intimità di una bottega. Ora……..
    Tempo al tempo.
    c.

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      …ora sembra un magazine… 🙂
      Bruttino come gioco di parole eh? Vabbè, è l’alba, che pretendi.

      Nemmeno io che l’ho scelta sono convinto del tutto di questa impostazione. Mi ci abituerò? Penso di si.
      In fin dei conti è solo la home page a essere rutilante, gli articoli conservano e conserveranno lo stesso stile. Di scrittura (e quindi lettura) intendo.
      Il miglioramento sarà ed è nelle immagini, un diverso formato meglio leggibile anche aprendo a tutta pagina e questa è una cosa importante soprattutto per gli articoli tecnici.
      Ovviamente per gli articoli scritti direttamente qui, i vecchi traslocati restano uguali; impossibile rifare tutte le foto.
      Se l’impostazione, ossia la scelta di un tema che offra i featured (altra cosa che ho imparato in queste settimane…) è definitiva, che sarà questa l’impaginazione invece è ancora tutto da vedere.
      Del resto pure il vecchio blog cambiava ogni tanto, seppure in modo limitato perché lì non avevo tutti gli strumenti che invece mi ritrovo tra le mani adesso. Strumenti che non conosco e non capisco: ma sono tanti, migliaia.
      E non tutte le modifiche sono applicabili; per esempio avrei preferito meno immagini in home page, ma impostando un numero inferiore di articoli in anteprima nei diversi blocchi mi sfasa tutto, si accavallano le immagini, un macello. Sicuramente ci sarà qualche settaggio, ma vai a capire quale, cosa scrivere e dove nel Css e non posso sempre chiedere ad Antonello o Daniele o altri di risolvermi le cose.
      Oppure mi piacerebbe che sopra lo slide animato comparisse la scritta “In evidenza” e affianco le anteprime degli articoli dell’officina godessero del titolo della categoria come gli altri; da pannello di controllo non è previsto, non ho capito se è possibile tramite scrittura di un nuovo Css.
      Sui colori sorvolo, ci ho sbattuta il grugno tre giorni, alla fine mi sono tenuti quelli di serie, troppo complicato per me provare a modificarli.
      Insomma, tanto ci sarebbe che vorrei diverso; ma già per mettere in piedi questo, con quasi tutto già stabilito dal creatore del tema grafico e qualche piccola modifica fatta da me e da chi mi aiutato (io ho impiegato tre giorni per far sparire una enorme gallery fotografica impostata dal programmatore del tema…) ha richiesto settimane. Se continuavo a cercare una soluzione per le modifiche sarei rimasto fermo altri sei mesi.

      Per ora teniamocelo così e pensiamo ai contenuti; l’importante è che la grafica sfavillante non sia alibi a vestire la trasandatezza degli articoli. Non succederà ed è questo l’importante.

      Fabio

  • <cite class="fn">Davide</cite>

    Grande Fabio! Sono quello che ti ha posto la domanda sul forum: stavo proprio per dire “beh potrebbe essere materia interessante per un articolo del Blog” quand’ecco che mi collego e… eccolo qua! Grazie: chiarissimo come al solito. Ciao, Davide.

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Davide, infatti…
      Ho limitato moltissimo il mio contributo nei forum, il perché lo trovi nel tempo che mi chiede la cura di questo blog e tutto non posso fare.
      Ma sono sempre una fonte di ispirazione importante.
      Quest’articolo è nato proprio dopo la tua richiesta; solo che in un forum non posso pubblicare tutta la procedura (e poi ho il mio blog, che faccio? Scrivo per la concorrenza? 🙂 ) mentre qui ho agio di dedicare il giusto spazio.
      Moltissimi articoli sono nati proprio così; leggevo dubbi legittimi e risposte campate in aria e pensavo “beh, tiriamoci fuori un articolo e vediamo se le cose sono più chiare”.
      Comodo per me che ho argomenti cui attingere, comodo per chi legge che trova le risposte; solitamente non campate in aria… 😛

      Fabio

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