Pro Bike Gear Falcon Gel

Le conclusioni

Tempo di lettura: 6 minuti

Le conclusioni

L’arrivo di questa sella non è stato pianificato. Non c’è stata la solita mia ricerca tra cosa offre il mercato, la selezione in base a ciò che sulla carta potrebbe interessarvi, la calendarizzazione (che mai rispetto alla fine…) del test e così via.

No, ho aperto uno scatolone inatteso, ci ho trovato dentro lei, la piega Discover e il set bikepacking, tutto Pro Bike Gear.

Da sottoporre a recensione erano solo le borse, ma perché non sfruttare anche sella e piega? In fin dei conti sono informazioni utili pure queste.

Tutto è finito subito sulla Mystique, per sostituire materiale che qualcuno ha ritenuto simpatico souvenir da portar via dopo una visita alla mia officina.

Errore doppio; mio perché mi ero ripromesso che non avrei più “aperto al pubblico” se non rigorosamente selezionato, visto che non è la prima volta che subisco sparizioni varie; sempre mio perché dovevo da subito isolare la sella svezzandola su bici conosciuta, come spesso faccio quando provo più cose insieme, o almeno essere più attento nell’assetto, visto che è telaio per me nuovo. Era nuovo, al momento della consegna della sella.

La Falcon Gel però è stata ingannevole.

Nelle prime uscite ci stavo bene, malgrado una regolazione tutta sbagliata. Si, qualche fastidio ma nulla di grave.

Non dolori, non scomodità assoluta, nulla di eclatante.

Sulle prime proprio non ho pensato di averla mal arretrata. Si è adattata bene, e questo mi ha portato fuoristrada.

Anzi, è stato proprio quando ho deciso di portarla fuoristrada che ho compreso l’errore. La tappa di trasferimento è lunga, quasi due ore da casa mia. E io mi fermavo spesso per annotare un limite rilevato.

Quando ne ho visti troppi nella colonna sono rientrato, ho misurato con attenzione e accorto che avevo preso male il riferimento: praticamente avevo la sella spostata di quasi 15mm. Che son tanti.

Ho smontato dalla Mystique, passato la Falcon Gel sulla straconosciuta Raun e ripreso il test quasi da zero.

Avrei potuto sorvolare, evitare di raccontarvi del mio errore, tanto non lo avreste mai saputo se non da me.

Ma a parte che sbaglio anche io, lo racconto perché questo errore è stato utile, suo malgrado.

Ho detto che la sella è stata ingannevole, perché da subito mi ci sono trovato abbastanza bene.

Ora, se con un arretramento del tutto sbagliato non ho avvertito da subito problemi evidenti, vuol dire che la sella è studiata bene.

E questo va tutto a suo merito. Pedalavo su punti di pressione sostanzialmente sbagliati, quindi anche il fondello lavorava male, eppure io andavo.

Con qualche lamentela, ma non con la voglia di poggiare la bici al muro come quando pedaliamo con il dolore. 

Testata in assetto corretto, prima con Raun e poi tornata sulla Mystique, ne ho potuto apprezzare tutte le qualità.

La forma, studiata per favorire la pedalata sportiva.

Il comfort su strada, grazie al foro centrale e soprattutto al canale che la solca per quasi tutta la lunghezza.

Il naso che punta verso il basso, ulteriore dettaglio che elimina pressione.

L’ottima capacità di smorzamento in fuoristrada, data dalle soluzioni tecniche e dal Gel che la distingue.

La buona tenuta grazie alla lavorazione superficiale. Tra l’altro assai refrattaria all’acqua, anche se mi sarei volentieri evitato questa ulteriore prova. Ma tant’è, ricordate novembre? Appunto…

C’è tanta qualità in questa Pro Bike Gear Falcon Gel.

Qualità a un prezzo vantaggioso. Mia solita ricerca in rete, prezzo medio rilevato un soffio sotto i sessanta euro.

Fascia di prezzo molto combattuta, difficile terreno di scontro per le aziende.

Diciamo che se avessi scoperto un costo superiore di una ventina di euro non avrei modificato più di tanto il giudizio finale. Avrei preteso solo una finitura più tenace della vernice del carrello, che si è segnata subito, al primo montaggio. Peccato veniale.

Una sella quindi adatta a più usi tranne la città (se non per brevi tragitti), a suo agio in strada e fuori, ben rifinita, gradevole alla vista che male non fa e con unico limite rilevato in una condizione assai particolare, quando un paio di volte mi sono impuntato contro le pinne della coda. Ma non essendo una sella specifica per il gravel, come la sorella Pro Stealth Offroad di cui leggeremo in futuro il test, direi che è valutazione ininfluente. 

Insomma, di più non credo di poter chiedere, quindi va bene così.

Eccovi i link alla sella specifica e alle selle road della casa

Pro Falcon gel

Selle road Pro Bike Gear

A voi, al solito, buone pedalate.

COMMENTS

  • <cite class="fn">Adriano</cite>

    …ed è pure bellilla!

  • <cite class="fn">antonionasca</cite>

    Al solito sei estremamente accurato e fin troppo inclemente con te stesso, ma sempre interessante e piacevole da leggere. In questi momenti di quarantena poi un’ancora i tuoi articoli a scadenze fosse… Grazie. PS: resta una tirata d’orecchi perché non mi hai inviato al corso di meccanica (illo tempore), così mi davi modo di fare sparire qualcosa anche io . Scherzi a parte, sei fin troppo un signore.

  • <cite class="fn">Daniele</cite>

    Buongiorno, ho appena acquistato la sella che hai recensito (in modo dettagliato come sempre), quando arriverà dovrò metterla in bolla giusto? Grazie

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Daniele, si devi regolarla. In bolla e soprattutto lavora sull’arretramento, magari con qualche prova; sempre nel range tuo personale ovviamente.
      Altrimenti perdi gran parte del comfort di marcia.

      Fabio

      • <cite class="fn">Daniele</cite>

        Ok Fabio grazie per l’informazione, per l’arretramento vale sempre la prova del filo a piombo vero?

        • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

          Si certo, ma ricorda che hai sempre un certo margine. Non 20mm ma i 5/8 mm si e spesso fanno la differenza in appoggio sulla sella senza sacrificare la pedalata.
          Ma è set up del tutto personale, l’unica è provare.

          Fabio

  • <cite class="fn">Daniele</cite>

    Bene, lo terrò presente, intanto grazie!!

  • <cite class="fn">Paolo Mori</cite>

    Dopo aver pedalato su questa sella per un po’ di tempo mi sento di confermare in pieno la descrizione del test. Dalle (poche) info sul sito sembra una sella molto sportiva e adatta a poco altro, cosa tutt’altro che vera. Come per una sella sportiva si apprezza molto la libertà di movimento, ma il buon sostegno e la mancanza di fastidio dovuta a pressioni inopportune la rendono assai godibile in generale. Saranno da vedere le sensazioni su giri lunghi, fin’ora non ho avuto occasione di andare oltre le 3 ore… ma sono fiducioso 🙂

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Paolo, le 6 ore sono alla sua portata, ovviamente conta anche la bontà del fondello.
      Purtroppo, e me ne sono rammaricato sia a voce che in qualche test, il sito ufficiale non è troppo prodigo di informazioni. Ok, coi test cerco di darvene a più non posso ma mica tutti leggono qui.
      Quando mi spedì vario materiale tra cui la sella il manager comunicazione mi disse “A fabiè, vedi che nel pacco c’è pure ‘na sella comodetta, come piacciono a te”.
      E infatti…
      A metà luglio, tolta la Brooks dalla Trek Checkpoint perché sapevo avrei dovuta lavarla a ogni uscita e volevo rendermi la vita poco più semplice, volevo montare proprio questa. Poi ho scelto la sorella “corta” per aggiungere esperienza a questo tipo di selle, ma devo dire che per l’uso a tutto campo che sto facendo della trekkina, a volte anche in semplici bermuda per andare in paese, avrei fatto meglio a sfruttare la Falcon, comoda sempre.
      Comunque, come detto in altro commento di altro test, alla fine quando trovo qualcosa che aiuta i ciclisti io son contento.
      E ancor più contento quando mi arrivano le vostre conferme, con considerazioni figlie dell’esperienza diretta. E poi tu sei uno che analizza, e già… 😀

      Fabio

  • <cite class="fn">Paolo Mori</cite>

    A distanza di oltre due anni non posso che tornare a ringraziare per questo test. Di tutte le selle che ho provato, più o meno a lungo, questa rimane di gran lunga la migliore per me. Una ben più costosa Berthoud in cuoio c’ha provato a scalzarla dal primo gradino del podio, ma c’è poco da fare: sia con fondello che senza, questa falcon gel l’ha spuntata ed è tornata (finita?) al suo posto sulla nuova randonneuse – su cui scriverei volentieri due parole, appena trovo il tempo.

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Paolo, mi fa sempre molto piacere leggere questi commenti a distanza di tempo dalla recensione, danno la consapevolezza di essere stato utile.
      Quando trovi il tempo e vorrai scrivere della tua bici, lo spazio c’è.

      Fabio

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