Pirelli PZero Velo TT

Come è fatto

Tempo di lettura: 8 minuti

Come è fatto

Confezionamento identico alle altre versioni della casa.

Abuso della trita e ritrita figura retorica per cui un libro non si giudica dalla copertina; resta però che una bella copertina aiuta e, nel nostro caso, trovo il packaging Pirelli il più elegante in circolazione.

Copertoncino ovviamente pieghevole; il rosso caratterizza questo TT, anche se ora non è più l’unico a vantare i fregi vermigli perché la versione Velo ha una variante (solo in misura 700×25) con simile grafica.

Carina la molla di fermo, sempre con loghi incisi a tono. Lo guardi così, ancora piegato, e già trasmette una aria imperiosamente racing. Sarà il battistrada slick, il rosso che lo decora, quell’aria di gomma “morbida” ma mi sembra tornare a quando lasciavo le corsie dei box su veloci moto da pista; veloci loro, in altre mani, non io…

Non mancano le vignette con minimali suggerimenti di montaggio.

Montaggio che, ancor più che con le altre versioni, è di una semplicità disarmante. Morbidissime, sono catturate dal cerchio in un attimo. L’unica accortezza è verificare bene che la gomma sia perfettamente centrata sulla gola. Proprio a causa di tanta semplicità, ossia nulla resistenza all’inserimento, è facile che risulti un pelo spostato.

Vi ho mai detto che i copertoncini si montano senza levette ma solo massaggiando la gomma? Ah si? Ogni volta che scrivo un test di gomme? Ok, allora passiamo avanti.

Colore a parte, la grafica sui fianchi è comune a tutte e tre le versioni.

Quindi abbiamo la doppia scritta in argento che indica una anche il modello e l’altra solo l’azienda. Baffi e piccola scritta rossa hanno un bell’impatto estetico.

Indicazione della pressione di esercizio minima e massima in doppia scala, bar e PSI. Minima 6 bar, massima 8,7 che è piuttosto alta.

Considerando che io coi miei 71 kg ho trovato il giusto set up a 7,3 e 7,4 tra anteriore e posteriore e che, come le altre gomme Pirelli, sentono bene anche le minime variazioni di pressione, mi chiedo quanto debba pesare il ciclista che avrà necessità di avvicinarsi al valore massimo. Sconsiglio fortemente la bislacca abitudine, tutt’ora in voga, di gonfiare le gomme in modo sproporzionato al proprio peso, nella errata convinzione che così si migliora la scorrevolezza. Avviene esattamente l’opposto, con in più un netto decadimento della sicurezza e comfort di guida.

Un altra volta il logo della casa, stavolta in rilievo.

E poi l’indicazione della misura in doppia scala.

Minuscola per risparmiare ogni grammo; già che c’erano la si poteva anche evitare (ma non si può, fiche di omologazione lo esigono) perché la 700×23 è l’unica misura disponibile per la versione TT. Scelta che comprendo, è un copertoncino specialistico ed è giusto così. Però visto che riesce comunque a travalicare il circoscritto recinto a cui è destinato, seppure senza allontanarsi troppo, una 700×25 potrebbe far contenti molti ciclisti. Non ho idea se Pirelli ci abbia pensato o da subito escluso; è un anno appena che sono rientrati sul mercato, altre gomme per differenti usi arriveranno, per esempio c’è già un copertoncino per e-bike però solo OEM e sul sito abbiamo le sezioni per urban e Mtb anche se al momento vuote, e chissà non venga la voglia di ampliare l’offerta per questo TT.

Gomma slick questa TT ma attenzione: prevede il verso di montaggio, indicato da un piccolo triangolo che facilmente può sfuggire.

Profilo appena più appuntito delle sorelle di gamma, che però ho testato in misura 700×25; quindi naturale che a parità di cerchio (canale 17 quello usato in foto, pressione 7 bar) il profilo sia differente.

Il fianco non presenta la stessa fitta lavorazione vista su Velo e 4S; il contenimento del peso non ha voluto compromessi.

Nessuna screpolatura alla fine del test, con circa 1000 km pedalati. Non da solo, stavolta ho affidato queste gomme anche a un ciclista assai più potente di me, serviva gamba che non ho; e profittando di misure antropometriche quasi coincidenti è stato possibile l’utilizzo sempre della stessa bici. Su identica salita la differenza nel responso cronometrico è stato imbarazzante…

Vediamo le caratteristiche secondo il grafico proposto da Pirelli.

Profilo irregolare con gli estremi rivolti a peso e scorrevolezza; durata, comfort, grip sul bagnato e resistenza alle forature non sembrano essere le priorità. Eppure continuo a ritenere questi grafici fuorvianti. Ve li propongo, è vero, anche se non sono del tutto convinto della loto utilità. Se lo faccio è perché uno degli aspetti da valutare in un test è la rispondenza tra quanto dichiara il produttore e ciò che poi è su strada.

Sulla durata non mi pronuncio; comfort e tenuta sul bagnato mi sembrano sottostimati. Vedremo meglio nel corso della prova su strada.

E’ una slick pura, ma beneficia comunque di diverse tecnologie comuni alla gamma.

La prima è la mescola SmartNET Silica, caratterizzata dalla disposizione in modo ordinato e non casuale delle molecole a base di silicio. Scorrevolezza, resistenza, minimo calore sviluppato e aderenza sul bagnato i punti forti di questa tecnologia.

E infatti sul bagnato devo riconoscere tengono meglio di tante altre slick; certo, non hanno il caratteristico battistrada a fulmine che da il suo fondamentale contributo. Resta comunque una aderenza di alto livello, sempre tenendo conto del battistrada liscio.

Mancano i fulmini ma non la costruzione a fasce, con raggio di curvatura differente tra centro e fianchi; deformazione controllata, che ho indentificato come il vero punto di forza di tutta la gamma Pirelli. Senza scriverne nuovamente qui, trovate le mie considerazioni del paragrafo dedicato alla prova su strada della versione Velo.

In queste foto si può vedere in dettaglio proprio la netta divisione del battistrada.

Questo a gomma nuova; qui di seguito stessa inquadratura ma dopo un paio di uscite per regolare la giusta pressione di esercizio.

La rugosità del battistrada è più evidente. E vista così sembra evidente anche che questa rugosità non sia del tutto casuale, quasi avesse una direzione. Se così fosse si spiegherebbe perché abbiano un verso di montaggio malgrado siano slick. Non so, ho cercato informazioni senza però trovarne. Prendetela quindi come una mia supposizione e nulla più.

Conosciamo queste Pirelli PZero Velo TT, possiamo salire in sella e pedalare con la prova su strada.

COMMENTS

  • <cite class="fn">Samuele Gaggioli</cite>

    Bellissima recensione (scusami per quel che sai), completa e chiara come al solito.
    Una domanda: avendo i cerchi con canale interno da 17mm non saresti fuori specifiche montando dei copertoncini da 23mm secondo le tabelle standard? Se non erro i 17mm vengono “dati” per un uso con copertoni da 25 a 50mm.
    Poi presumo che ogni costruttore faccia i suoi test per indicare le coperture adatte alla ruota…

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Samuele, nulla di cui scusarti; il tuo rilievo era sensato e infatti come puoi vedere l’ho seguito 😀

      Da qualche parte credo di averne parlato nel blog o forse no, non sempre sono ordinato come vorrei. Comunque si, tabelle alla mano è così.
      Di fatto sono anni che io e tanti usiamo le 23 su cerchi da 17. L’unica accortezza che uso è sfruttare camere 23/25, un pelo più grandi delle 21/23 solite.
      Secondo me non serve a niente, ma aiuta psicologicamente…
      In ogni caso in tanti anni mai stallonato: e ora non me la tirate, mi raccomando 😛

      Fabio

  • <cite class="fn">Adriano</cite>

    Sono abbastanza tardo e quindi, solo dopo questo articolo, immagino che le coperture vengano decise la mattina della partenza di una tappa del Giro (o di qualsiasi altra competizione importante) in base al clima, strade, temperature et cetera…come altri dettagli vari, e ogni squadra magari in modo diverso, o diversamente per atleti, appunto, diversi….

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