Pirelli PZero Velo

Tempo di lettura: 11 minuti

Secondo test dedicato alla gamma Pirelli PZero; è il turno del Velo, che posso definire il capostipite, colui da cui tutto ha inizio. Ma sarebbe una definizione riduttiva, non adatta a spiegare completamente questo copertoncino.

Non è prestante sotto la pioggia e con climi rigidi come il fratello 4 Stagioni; non è leggero e incredibilmente scorrevole come il TT. E uno quasi lo snobba, pensa: in inverno il primo, in estate il secondo, che me ne faccio di questo Velo?

Lo monti e lo tieni su tutto l’anno, ecco cosa ci fai. E ci pedali veloce, incredibilmente veloce 😀

Col senno di poi capisco che questa recensione sarebbe dovuta essere la prima. Invece la propongo dopo quella della versione invernale ed è stata, me ne rondo conto adesso, una scelta infelice.

Non voluta, il lavoro è tanto e mi sarei dovuto muovere molto prima invece di attendere la certezza di avere abbastanza tempo da dedicare a questa serie di test. Che poi alla fine gli impegni si accavallano uguale ed è rincorsa continua.

Perché scelta infelice? Per un motivo di cui mi assumo la colpa ed è stato il ritenere (prima di iniziare a pedalarci) questa versione Velo la classica gomma intermedia, quella al centro tra gli estremi. Una soluzione adottata da molte aziende che offrono tre versioni dei loro copertoncini top, che hanno ai lati quella da pioggia e da velocità e al centro piazzano il copertoncino che non offre il meglio in ogni condizione ma se la cava comunque bene in ogni frangente, magari con un occhio alla durata.

Strada che credevo percorsa anche da Pirelli, tanto che all’inizio pensavo mi sarei sbrigato presto con questa recensione per dedicarmi alla leggera e scorrevolissima TT appena fosse arrivato il clima giusto.

Pianifico ogni dettaglio, preparo con cura i percorsi di prova e le manovre da testare, mi assicuro che nulla sia lasciato al caso e poi mi ritrovo a scoprire di aver sbagliato del tutto l’approccio. Questo spiega anche il ritardo nella pubblicazione, che era in calendario un paio di settimane fa. Ma, credetemi, il tempo in più non è trascorso invano…

Perché Pirelli non ha voluto la classica gamma a tre versioni come tanti. No, ha tirato fuori dal cilindro (metaforico, non me ne vogliano gli ingegneri della casa…) una gomma che eccelle ovunque.

E se ho aperto scrivendo che uno quasi lo snobba, perché effettivamente con la pioggia il 4S è superiore e il TT più leggero, il problema che mi sono trovato ad affrontare e quindi risolvere in questo test è stato: perché allora con questo Pirelli PZero Velo sono globalmente più veloce? Perché, ossia, nell’arco di una uscita, con queste gomme guadagno rispetto alle sorelle di gamma?

Insomma, tranne con temperature molto rigide e pioggia forte, dove se nel percorso ci sono tante discese la versione PZero 4S permette di avvantaggiarsi, in un giro variegato come quello che facciamo tutti e che comprende ogni tipo di percorso, salite dure e più leggere, discese semplici e estremamente tecniche, pianura da soli o in gruppo beh, calzando i Velo sono sempre stato più rapido.

E’ si una “gomma di mezzo” ma è meglio chiarirci subito: la definisco così ma è l’equilibrio il suo punto di forza. Non ha acuti, è vero; nemmeno stecche ed è altrettanto vero. E’ praticamente perfetta in ogni possibile situazione e francamente mi verrebbe quasi da rivoltare la domanda inziale. Non più a chiedermi perché con la 4S e la TT a catalogo abbiano fatto la Velo ma perché con una simile copertoncino Pirelli abbia deciso di proporre anche loro…

In realtà le ragioni ci sono ovvio, la mia è domanda retorica e avremo un quadro dettagliato fra qualche settimana, quando una volta conclusi tutti i test Pirelli pubblicherò un articolo riassuntivo che tenterà la sintesi tra le tre versioni 4S, Velo e TT.

La credevo la più semplice da provare, si è rivelata la più difficile. Piove o fa freddo e pensi a quanto la 4S tenga di più, è una bella giornata calda e pensi a quanto la TT sia più leggera e scorrevole e finisci col perderti i tanti pregi che questa PZero Velo sa offrirti.

Nessuno pedala solo quando piove così come nessuno pedala solo con temperature almeno gradevoli e su asfalto liscio e asciutto. E’ vero che paga qualcosa col freddo rispetto alla 4S ed è più pesante e (poco) meno scorrevole della TT.

Ma è altrettanto vero che quando fa freddo e piove restiamo a casa e ci piazziamo sui rulli; e che se usciamo di primo mattino, anche in estate, è facile trovare asfalto umido e con gomme slick da velocità c’è da prestare attenzione.

Quando ho iniziato a pedalare con le gomme Pirelli Pzero sono partito dalla versione 4S e mi ero ripromesso di non montare le altre finché non avessi terminato con una. Ovviamente mai sono stato capace di mantenere i miei buoni propositi, quindi non c’è da meravigliarsi che pure stavolta ho fatto l’opposto di ciò che dico. Anche perché, ammetto, mentre mi divertivo come un bimbo con la versione 4S stavo lì a domandarmi perché fare la Velo, visto quanto è prestante il modello da pioggia anche su asciutto. Quindi sono rientrato, cambiato gomme, e riuscito. E ho avuto i primi indizi sul perché della scelta, confermati poi nel corso dei molti chilometri passati con sotto la bici questi copertoncini Velo in tante e differenti condizioni.

Tra cui anche pioggia e freddo, perché mi sono lamentato di gennaio che sembrava primavera e ho combattuto con marzo e metà aprile posseduti dall’inverno. Mi stavo zitto, era meglio…

Il paragrafo introduttivo lo uso per rompere il ghiaccio e scrivere qualche nota sull’azienda. Col test delle Pirelli PZero 4S ho già risolto il primo e presentare un colosso come Pirelli è pleonastico.

Sia perché è uno dei maggiori produttori di pneumatici e sia perché non è nuovo al ciclismo, anche se l’azienda è stata assente dal nostro mondo a pedali per diversi anni. Decisa a rientrare, non l’ha fatto in sordina ma con una gamma sportiva che combatte ad armi pari con gli altri big del settore e, lasciatemelo dire, ne sopravanza più d’uno.

Qualche settimana fa ho pubblicato uno dei miei brevi articoli nella categoria “Pensieri su due ruote”; quei minimali scritti nei quali non offro risposte, a volte pongo domande e di solito rifletto sulla nostra passione. Non sempre con pensieri coerenti, ma tant’è, ho i miei limiti…

Tanta scelta e nessuna scelta era il filo conduttore: cioè talmente tante le proposte del mercato che trovare cosa faccia al caso nostro diventa difficile e spesso il ciclista rinuncia a cercare affidandosi a ciò che già ben conosce, senza sperimentare soluzioni nuove. Che poi è il motivo che sta alla base della mia decisione di dedicare tanto impegno ai test, coi quali non posso dirvi quale è la soluzione migliore in assoluto perché vi renderei un pessimo servizio, impendendovi o tarpando la vostra curiosità. Però posso raccontarvi pregi e difetti, il perché di alcune soluzioni tecniche e come si comporta all’atto pratico quel dato componente, accessorio o bici, in modo che poi, in autonomia, possiate trovare cosa effettivamente è meglio per voi.

Ma c’è una difficoltà. Quando mi trovo a testare qualcosa di veramente ottimo, meglio di tanto altro, restare asettico è impossibile. Si è visto l’entusiasmo che mi ha contagiato (e che nulla ho fatto per celare…) nel test precedente relativo ai Pirelli PZero 4S: stesso entusiasmo pure qui, perché via via che scorrevano i chilometri e questi Velo trovavano le condizioni per esprimersi al meglio, io pedalavo coi “moscerini tra i denti”. Tradotta, è vecchia espressione che usavamo quando in moto eravamo particolarmente felici e guidavamo col sorriso stampato in faccia. E dove sta allora la difficoltà? Nel mantenermi freddo, asettico, se mai qualche volta ci sono riuscito.

Sto correndo come un dannato per chiudere tutti i test, nella speranza di riuscirci entro fine giugno per godermi un paio di mesi di pedalate di puro svago come non ne faccio da troppi mesi. Ma se vi dicessi che non sono contento come una Pasqua ad accollarmi tutto questo lavoro, mentirei senza ritegno.

E’ faticoso, ti prende ogni momento che hai però, credetemi: fare test così è uno spasso. Ed è lo stesso spasso che provereste pure voi con queste gomme, quindi chiudiamo l’introduzione e iniziamo a conoscerle.

Voltiamo pagina.

COMMENTS

  • <cite class="fn">Giovanni74</cite>

    Splendido articolo Fabio. A volte serve avere più di una bicicletta con caratteristiche diverse, così la 4S o la Velò la metto sotto la Carlà e la TT sotto la Wilier Tricrono 🙂 Analisi puntuale e dettagliata che aiuta molto nella scelta mettendo in luce tutte quelle caratteristiche che possono esserci utili.
    Giovanni

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Giovanni, consiglio le Velo visto uso e clima tuoi. Le TT sono molto specialistiche. Ottime ma se usate nelle loro condizioni ideali, altrimenti in un giro vario pagano dazio. Ma sulla Tricrono effettivamente…

      Fabio

  • <cite class="fn">Giovanni74</cite>

    Ciao Fabio, tempo fà avevi fatto un’attenta disamina delle coperture offerta da Michelin, dopo la prova della gamma Pirelli, che differenze hai trovato, nei prodotti, dell’una o dell’altra azienda? Ci sono comportamenti che vengono esaltati/penalizzati più da una che dall’altra? Come ho già avutomodo di dire leggo con attenzione i tuoi test perchè sono fatti con una metodologia che trova la più indicata a dare delle risposte e sopratutto sono privi di interesse se non quello di consigliarci un prodotto di qualità. Grazie. Giovanni

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Giovanni, è in programma un test confronto. I modelli saranno il power comp e il TT. Perché ambedue con simile destinazione d’uso e ambedue in misura 700×23. L’ufficio stampa Michelin ha dato il suo assenso, anzi ha detto che non c’era nemmeno bisogno lo chiedessi visto che ormai sanno come lavoro. Attendo risposta da ufficio stampa Pirelli. Chiedere è questione di correttezza professionale: avessi comprato io i copertoncini farei come decido; avendoli ricevuti per test singoli e non prova confronto, se la facessi e basta sarebbe una mancanza da parte mia e io non lavoro così. Una cosa è l’indipendenza nello scrivere e quella c’è tutta; altra dichiarare un test e farne uno diverso.
      Se anche Pirelli aderirà, a fine giugno avremo il test online; bici la mia x-lite allestita con kit Redshift per crono e ruote Spada Breva 2018.
      Sempre se potrò tenermi le ruote fino ad allora, ma ora come ora non avrei il tempo di lavorarci.

      Fabio

  • <cite class="fn">Giovanni74</cite>

    Dopo lungo approfondimento non ultimo il dettagliato test di Fabio, ordinai e montai i Pirelli Pzero Velo nella misura 25. Sono da subito rimasto molto impressionato dalla loro resa, ma ieri ho avuto veramente un saggio di ciò che vuol dire aderenza. Come uno sciocco, perchè è una cosa che non faccio mai, ho tolto le mani dal manubrio per sistemare il casco. In quel preciso istante un grosso insetto ha deciso di colpirmi in pieno viso.La bici ha sbandato di colpo sulla destra, ho portato repentinamente le mani al manubrio cercando di riprenderla. Mi vedevo già steso per terra con la faccia a baciare l’asfalto. Le gomme hanno avuto una tenuta pazzesca, tenuto presente che ero già inclinato, permettendomi di riprendere il controllo, con un colpo di reni. La bici sembrava fosse incollata a terra, quasi inserita su un binario. Mai soldi sono stati più ben spesi. Giovanni

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Giovanni, questi sono i commenti che mi piace leggere. Anzitutto perché è andato tutto; e poi, più egoisticamente, perché sono sempre contento quando un test vi ha aiutato a scegliere un prodotto valido.
      Io non provo a casaccio, seleziono. Certo, una selezione solo sulla carta perché finché non salgo in sella non posso sapere; ma lo scopo dei tanti test che pubblico è proprio la ricerca continua di quanto ci sia di valido in giro.

      Io stamattina non ho scoperto la gran tenuta dei Pirelli Velo (un set l’ho tenuto per me) ma ne ho avuto ennesima conferma. Alle 6 qualche goccia, in lontananza il Circeo sembrava se non libero da nubi almeno non oppresso, arrivato a Sabaudia si è scatenato il diluvio. Che su strade sporche ha significato asfalto viscido, strisce peggio delle saponette e rotonde pericolosissime. Coi Pirelli Velo frenavo e piagavo quasi uguale all’asciutto…

      Fabio

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