Pedali MKS Ezy e Ezy-S a confronto

I pedali

Tempo di lettura: 6 minuti

I pedali.

La versione Allways, con corpo in alluminio e un peso di 440 grammi da me rilevati, è il classico pedale adatto al turismo con la presenza di una sufficiente serie di fermi e una ampia (e rigida) base di appoggio. Sulla parte esterna dell’alloggiamento dell’asse abbiamo in rilievo marchio e modello.

Si può notare che l’ingaggio è solo quello “a taglio”, mancando sull’asse quello a brugola: soluzione giustificata dalla tecnologia dello sgancio rapido.

Li vedo adatti anche all’uso urbano con scarpe più eleganti, perché i fermi assicurano si ottima presa ma presentano anche il bordo stondato. Sapeste quante suole dei mocassini ho distrutto con le classiche brugolette…

Non tutti i fermi sono removibili, solo quelli più sporgenti; quindi chi vuole può svitarli e lasciare il compito di assicurare presa tenace ai sei piccoli cilindri in rilievo. Accolgo favorevolmente l’ingaggio esagonale (chiave da 5,5) invece delle classiche brugole presenti su tanti altri pedali, che piccole come sono col tempo si danneggiano e diventa molto complicato rimuoverle.

Mio consiglio: a pedali nuovi rimuovete tutti i fermi e date un velo di grasso alle filettature. Pochi minuti spesi ora che ripagheranno nel tempo. Il suggerimento vale per qualunque pedale a pin removibili.

Adesso dedichiamoci all’EZY-S in dettaglio. Una parte resterà solidale alla pedivella mentre il pedale con tutto il suo asse sarà rapidamente sganciato via. Un o-ring protegge da sporco e acqua, ma comunque è bene tenere  sempre puliti e lubrificati sia l’asse che il meccanismo.

Il cuore del meccanismo è tutto racchiuso nell’elemento che resterà fisso alla pedivella.

Sono subito identificabili sia il fermo di sicurezza che il riferimento del canale di sblocco.

Canale di sblocco ben visibile in dettaglio da questa altra angolazione.

Il sistema è concettualmente semplice: si ruota la ghiera zigrinata portando il canale di sblocco in corrispondenza del grano di sicurezza e si preme verso l’interno (cioè verso la pedivella) liberando così l’asse del pedale, che potrà essere sfilato. Un video più avanti mostrerà meglio in dettaglio questa operazione, per ambedue i sistemi.

La versione US-S si presenta come normale pedale da Mtb con sistema Spd; una protezione lo fascia integralmente.

Il livello di finitura è buono e maneggiandoli si percepisce subito che sono pensati dando priorità alla robustezza; purtroppo incide sul peso, che sfiora i 500 grammi per la coppia. Sono pedali adatti a uso fuoristradistico e stradale ma sempre in chiave turistica, non racing e quindi più che il peso conta l’affidabilità.

Il sistema di aggancio è presente su ambo i lati ed è compatibile con lo standard Shimano Spd.

La forza di aggancio è regolabile tramite la piccola brugola (una per lato) indicata dalla freccia; come detto in precedenza dei sonori scatti aiutano a tenere il conto dei gradi di rotazione impressi alla vite.

Nella posizione di minima resistenza la tenuta è troppo debole per essere realmente sfruttata. Tenendosi su una regolazione media la presa è salda e la velocità di sgancio resta comunque sufficientemente rapida da consentirci di poggiare il piede a terra per le emergenze.

La gabbia esterna non entra in fastidioso contatto con le suole.

Chi non la gradisse può scegliere di montare i gusci offerti in dotazione.

La sostituzione è semplicissima, solo quattro brugole per pedale da svitare e riavvitare. La sequenza fotografica mostra la procedura, l’effetto finale e il confronto diretto delle due soluzioni. Consiglio pratico: nel rimuovere le brugole lato asse tenete questo con i due intagli di ingaggio (le parti dritte cioè) in parallelo con le brugole, altrimenti non le potrete svitare, urteranno.

Il sistema di sgancio in questo caso è l’EZY, concettualmente simile all’EZY-S visto sopra ma diverso nell’attuazione.

Come si vede manca il grano di sicurezza e quindi anche il riferimento per il suo canale di sblocco.

Qui infatti non è necessario ruotare la ghiera zigrinata: basterà spingerla verso l’interno (cioè verso la pedivella) per liberare l’asse del pedale.

Nel dettaglio possiamo vedere l’asse con l’o-ring a protezione del sistema EZY e la lavorazione per il sistema di bloccaggio.

Ma un sistema di sicurezza per prevenire sblocchi accidentali non poteva mancare: in questo caso la funzione è svolta dalle due rondelle di plastica gialle.

Una volta montati i pedali il loro spessore impedirà di muovere la ghiera verso l’interno, inibendo di fatto lo sblocco. Anche di questo vedremo meglio il funzionamento nel video più in basso.

E’ una soluzione valida sul piano tecnico, un poco meno su quello pratico che mi fa preferire l’EZY-S. Rimuovere l’anello è facile: ma pure perderselo e il ricambio non è che lo trovi in ogni negozio. Perderselo una volta tolti i pedali intendo. Mi ricordo che qualche mese dopo l’introduzione sul mercato del sistema EZY, MKS fu “costretta” a rendere disponibili anche tramite il proprio sito gli anelli di ricambio, proprio perché i ciclisti li perdevano. Visto il costo basso (delle rondelle, non dei pedali…), offrirne due coppie in dotazione sarebbe già utile.

Inoltre il fermo di sicurezza lavora in una zona che, lo sappiamo, accumula sporco con facilità e poiché questi pedali, come tutti quelli a sgancio rapido, li vedo proprio bene su bici pieghevoli ecco che quello che appare un dettaglio di poco conto deve essere valutato in modo diverso nell’utilizzo quotidiano.

Che siano EZY o EZY-S, a seconda della conformazione della pedivella andrà usata la rondella di spessore fornita in dotazione. Per semplicità ecco due esempi. Nel caso della Campagnolo vediamo che la sede del pedale è perfettamente a filo e quindi non ci vorrà; la Sram invece presenta un lieve incavo e lì la rondella la useremo.

 

Ora possiamo fare un raffronto tra i due diversi sistemi di aggancio e parlare del montaggio

 

COMMENTS

  • <cite class="fn">alberto</cite>

    Salve Fabio, sono un cicloturista, ti scrivo proprio perché devo cambiare i miei economici pedali con dei comodi e robusti pedali da viaggio/touring: sono indecisi tra il flat misto sgancio/normal e il flat con i pin come quello da te recensito sopra della MKS. Quali punti di forza conserva il flat pin rispetto al misto sgancio? Non ho mai avuto lo sgancio, voglio però capire se è necessario oppure posso optare, perdendo quel 10% di resa, per un comodo flat. Magari con cinghie in cuoio, se non è inutile!! Flat con i pin oltre MKS mi consigli altre aziende, rapporto qualità/prezzo?
    Grazie,
    Alberto.

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Alberto, il pedale con aggancio è sempre superiore: non perdi un semplice 10%, ma guadagni davvero tanto. Soprattutto imparando la tecnica della pedalata rotonda, argomento su cui sono mesi che mi sono ripromesso di scrivere eppure manca sempre il tempo.

      Non sono un grande fan dei pedali misti, tra l’altro difficili da trovare di ottima qualità a prezzi onesti. Qui sul blog c’è una recensione dei VP Components, puoi farti una idea.

      Se invece opti per il flat con pin, allora condivido l’uso delle gabbiette; che ti consentirebbe comunque una pedalata migliore (poi dipende dalle tue tappe, se sono brevi o no) e l’uso di scarpe non specialistiche.

      I pedali buoni costano, flat a pin a meno di 60/70 euro che valgano davvero la pena non ce ne sono.
      Nella fascia tra i 20 e i 30 si equivalgono tutti. Meglio quindi stabilire prima un budget, e dopo valutare cose c’è.

      Fabio

      • <cite class="fn">alberto</cite>

        Mi puoi dare il tuo indirizzo mail: ho bisogno di alcuni consigli sulla mia bici da viaggio.
        Grazie Fabio,
        Cordialmente,
        Alberto.

        • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

          Ciao Alberto, c’è un indirizzo mail, lo trovi nella pagina Contatti, ma lo sto pian piano dismettendo per le comunicazioni private. Sarebbe preferibile usassi il forum da poco aperto.

          Fabio

  • <cite class="fn">Damiano</cite>

    Un bel po’ di mesi dopo, mi sono deciso e ho preso due coppie di pedali, un touring lite e un USB nuevo, in versione Ezy-S. La qualità costruttiva è molto elevata, sono decisamente impressionato. Ho preso la versione Ezy-S e devo dire che la semplicità di montare/rimontare i pedali è notevole: l’idea è cambiare spesso pedali a seconda che io usi il mio destriero in città per commissioni o per i 100km del fine settimana. I cuscinetti dell’usb nuevo sono come burro! Per un test più approfondito devo aspettare un po’, magari vi faccio sapere come funziona l’idea dello scambio frequente di pedali alla prova dei fatti.

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Damiano, ottima scelta e ottima idea il cambio. Volevo dedicarmici pure io, come test, ma alla fine altri articoli hanno avuto la priorità e ho lasciato perdere.
      Col tempo e con l’uso, sempre se ne avrai voglia, mi piacerebbe sapere come ti sarai trovato; se è pratica scomoda, comoda, inutile, ecc

      Fabio

      • <cite class="fn">Damiano</cite>

        Certamente! Devo recuperare un polso dopo una caduta in bici (quindi non so ancora quando rimonterò in sella) ma appena avrò macinato chilometri a sufficienza per poterne fare una recensione adeguatamente fondata, ti aggiorno!!

        • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

          Ciao Damiano, mi spiace sapere che ti sei fatto male. Pensa a recuperare, i polsi in bici beccano tanti colpi ed è meglio aspettare un poco in più prima di risalire in sella che farsi prendere dalla foga.
          Quando sarà, lo spazio per le tue impressioni è tuo.

          Fabio

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