Met Vinci Mips

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Eccoci con l’altra novità di casa Met Helmets: il Vinci che, lo avete intuito dal titolo, sfrutta la tecnologia Mips.

Al momento in cui scrivo è l’unico casco in gamma Road che usa la famosa calottina gialla. E’ divenuto disponibile, mentre svolgevo questo test, anche il TrentaK con Mips. Conviene, per tenersi aggiornati, consultare il sito ufficiale.

Serviva un nuovo casco per introdurre questo plus o bastava modificare un best seller della casa, per esempio il Rivale di cui, sapete, sono grande estimatore?

Non lo so, io non mi occupo di strategie aziendali, il mio compito è valutare cercando di non scrivere troppe sciocchezze e offrire poi a voi una recensione che non sia il solito tweet come se ne leggono tante in rete.

C’è un consolidato rapporto di reciproca fiducia e stima tra questo blog e Met Helmets, proprio perché mi sforzo di analizzare ogni aspetto nei miei test. 

Una filosofia che non tutti gradiscono, se c’è una pecca emerge e io la annoto, diligente.

Se però l’azienda è seria e offre prodotti di qualità non ha da temere: come accade da tempo con i caschi Met, la cui (quasi) intera gamma stradale compare su queste pagine e anche alcuni modelli della serie Active.

Mi sono talmente abituato ai caschi Met che riesco a recensirli rapidamente; rapidamente per i miei standard, sia chiaro.

Dopo la prima settimana di uso avevo già la scaletta pronta e questo ha fatto scattare il campanello d’allarme: no, non va bene, avrò saltato qualcosa, mi sono detto.

In realtà no, tranne la verifica con il caldo torrido impossibile vista la stagione, in pochi giorni ero riuscito a decifrare il Met Vinci.

Anche perché avevo appena finito con il modello Allroad che, Mips a parte, è la sua copia. 

Io però se ho anche un solo dubbio, non pubblico. Così ho deciso di ripartire da zero, e rifare tutta la trafila. Me lo potevo risparmiare, il Vinci ha confermato la sua qualità, l’ottima areazione, il gran comfort e la necessità di fare un poco l’abitudine alla calotta Mips.

Soluzione quest’ultima che apprezzo perché tutto ciò che serve ad accrescere la sicurezza mi fa sempre piacere; ma è anche vero che ho sempre faticato ad abituarmici, soprattutto da quando uso altro casco di casa Met tutte le volte che un test non mi obbliga alla pretezione del momento. Cioè da quando uso il Trenta K, uno dei migliori caschi che in oltre trent’anni mi sia capitato di provare.

Però, come dissi a proposito della recensione del Rivale, lo scontro diretto è ingiusto. Perché il Met Vinci costa molto meno di 100 euro (da una mia ricerca in rete) e non avrebbe senso paragonarlo a quel gioiello del Trenta K, che costa oltre tre volte tanto.

Un prezzo d’attacco quello del Met Vinci che non si traduce in rinunce; anzi, abbiamo pure il Mips.

Quindi non resta che indossarlo e partire; anzi no, prima dobbiamo fare la sua conoscenza.

Andiamo.

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