Luci a led Gearoop

Tempo di lettura: 4 minuti

Ultimi prodotti da recensire della Taiwanese Gearoop, quelli in assoluto che mi sono piaciuti di più: le luci a led. Arriva tardi questo articolo perché ero in attesa di una ulteriore spedizione per soddisfare una mia personale richiesta, che vedremo in coda all’articolo. Ho titolato semplicemente luci a led perché ne vedremo di diversa foggia e tutte accumunate dalla pregevolissime fattura e dall’indubbia originalità delle soluzioni scelte, come tradizione per questa azienda. Non sono tutte le luci presenti a catalogo, ma una buona parte si. Per una visione completa vi rimando al sito ufficiale. Noi qui vedremo in ordine di sequenza: una luce posteriore a clip, una coppia di luci da manubrio, una luce da applicare al QR posteriore in nostro possesso e alcuni kit di luci da QR con compresi gli sganci rapidi in titanio e alluminio proposti dall’azienda. Parecchia roba, ci aspettano una lunga lettura e tante immagini.

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Inizio dalla Circle Clamp light che, come recita il nome, è una piccola luce dotata di clip; ma non una clip a molla, sarebbe stato banale. Il sistema è a vite e, credetemi, ben fatto e tenace nella presa. Come la maggior parte dei prodotti a catalogo Gearoop anche questa luce ha vinto il suo Reddot Design Haward. La luce è consegnata con un cartoncino che reca stampato il QR code; all’interno abbiamo le semplici istruzioni per chi preferisse la cara vecchia stampa.

La luce è interamente in alluminio e pesa una inezia; osservando da vicino il corpo principale si notano due ghiere. La prima, con tacche distanziate, serve a svitare la parte superiore per inserire la batteria. La seconda, a tacche ravvicinate, comanda apertura/chiusura della clip.

Le dimensioni sono minuscole; in basso per raffronto ho usato una moneta da un euro.

La clip ha disegno complesso, con tre punti di snodo e una estesa zigrinatura interna. Nelle immagini in basso si può apprezzare la piccola vite che la governa. In pratica la combinazione tra il sistema di chiusura (non una banale molla che tende a perdere tenacia nel tempo) e la forma della clip consente una salda presa su qualunque superfice, sia per materiale che per foggia.

L’alimentazione è affidata a una singola batteria a bottone nel formato Cr1632 e al cui alloggiamento si accede svitando la parte superiore.

Non è previsto alcun O-ring per sigillare dall’acqua; ciò malgrado il produttore la garantisce impermeabile e io ci credo perché la lavorazione è talmente accurata (raro trovare filettature così ben fatte su un materiale tenero come questo) che è perfettamente plausibile.

Due piccoli led rossi, luminosi e potenti. Servono a farsi vedere e ci riescono bene, anche da notevole distanza.

Dove applicare questa piccola luce? Ovunque. Alla giacca, la tracolla della borsa, su una guaina della bici e così via. Io ho fotografato solo un paio di uso classici, chiamiamoli così. Come luce posteriore per il casco, e non ho avvertito alcun fastidio dalla clip, oppure alla classica fascetta presente su quasi ogni borsino sottosella.

Il secondo sistema di luci è quello da manubrio: due faretti a led rossi da inserire al posto dei tappi manubrio e con sistema di fissaggio a espansione. E’ l’unico prodotto di questa azienda che ho avuto tra le mani che non mi ha stupito perché non è stato “reinterpretato” come fanno sempre. Però mi sono consolato con la perfetta fattura. Perché si, lo ammetto, io sono un amante delle belle lavorazioni, precise, pulite e calibrate al decimo di millimetro. Queste Handlebar End light sono disponibili in differenti colori e in due versioni per adattarsi a ogni tipo di manubrio e bici. Peso irrisorio, appena 20 grammi.

Arrivano anche loro col cartoncino provvisto di istruzioni e le due luci fissate a un tubo di plastica.

Corpo principale in alluminio, i led protetti da uno schermo trasparente. Garantiti impermeabili.

Il sistema di fissaggio è quello classico a espansione, con gli elementi di tenuta fissati da un sottile elastico.

Anche in questo caso è richiesta una batteria Cr 1632, da alloggiare sotto il cappuccio che si avvita al corpo a espansione. Nel dettaglio possiamo vedere all’interno la piccola brugola da 3 che comanda il sistema.

L’installazione richiede una manciata di secondi; basta sfilare il tappo manubrio, inserire la parte a espansione, stringere quanto basta (senza esagerare, il meccanismo è molto sensibile ed esercita notevole pressione, attenzione con pieghe in carbonio) con una chiave a brugola da 3, montare la batteria e avvitare il tutto. Una semplice pressione sul led accenderà la luce, una altra pressione attiverà la modalità flash e una ultima pressione lo spegnerà.

Ogni luce è provvista di una coppia di led.

Non è facile creare in ambiente chiuso le giuste condizioni per una decente foto, almeno per le mie poche abilità, ma credo di essere riuscito a rendere giustizia alla efficacia di queste piccole luci.

E ora andiamo a vedere le mie preferite: le luci da applicare ai quick release. In due versioni e differenti configurazioni. Parto dalla più semplice, la QR Tail light: una luce singola posteriore da applicare al nostro QR sostituendo la vite di serie. Solito confezionamento, istruzioni all’interno.

La luce si compone di tre elementi: il faretto, la base che serve da attacco per questo e per sede della vite e la vite stessa.

Rimuovendo il cappuccio col led abbiamo accesso al vano batteria, per il formato Cr2; esiste anche una versione ricaricabile. Così come è possibile scegliere la singola luce nel formato più piccolo, identica a quelle che vedremo più avanti.

Le dimensioni restano comunque compatte; raffronto con la solita moneta da un euro.

Il corpo è in alluminio ricavato dal pieno con fresature di alleggerimento; della linea più che del peso che è quasi nullo, ho misurato 15 grammi senza batteria. Nella parte posteriore il sistema di attacco a siringa, lo stesso che abbiamo conosciuto nell’articolo sul portapacchi Luggage 2.0 che dispone di due piccoli faretti a corredo.

E con un faretto del tipo “piccolo” ho voluto mettere a confronto questo Tail light, per evidenziare la differente dimensione.

La luminosità è sempre ottima, grazie ai due led rossi.

Il montaggio è semplice perché la base di questo faretto va a sostituire la vite del nostro quick release. Quindi si tratta di rimuovere la vite, sostituirla con la basetta fornita insieme alla luce a led e poi assicurare il faretto nell’apposito incavo sfruttando l’attacco a siringa. Che è tenace, ha sopportato il mio solito martoriato pavé senza scappar via…

Basta ricordarsi di orientare in modo corretto la basetta ogni volta che smontiamo la ruota ma è l’unica accortezza; montare e smontare il faretto dalla sua base è operazione istantanea. Accesa e montata fa il suo bel effetto.

Infine le luci da QR ma con quick release prodotto sempre da Gearoop: sono le QR Square lights, presenti in differenti varianti e versioni. Il quick release ha sempre l’asse in titanio ma in una versione le leve sono alluminio/titanio, in altra solo alluminio. Le luci possono essere di due tipi, ossia la versione per batteria Cr2 o per batteria Cr1632; e poi c’è la versione a faretti ricaricabili. Infine possiamo avere o la combinazione con due luci a led rossi posteriori e nulla all’anteriore o una luce a led rosso al posteriore e una a led bianco all’anteriore. Sfruttando le luci che ho richiesto per me ho potuto creare anche una combinazione a tre faretti: due posteriori a led rossi e uno anteriore a led bianco. Ma vediamo questa Square lights, col loro imballo originale che reca sul retro le varie combinazioni.

Come detto le possibilità di serie sono due, ossia due led posteriori o uno anteriore e uno posteriore.

Io ho aggiunto una terza possibilità, con due faretti dietro e uno avanti.

Le sedi per i faretti sono parte integrante dei QR; in dettaglio vediamo quella che deve essere montata dal lato della vite e quella invece che è destinata ad accogliere la leva; quest’ultima facilmente riconoscibile per la sede concava in plastica.

Che però, aggiungo, è inserita in una base identica per foggia a quella opposta; quindi procurandosi basetta e sede in plastica si potrebbe arrivare ad avere due faretti avanti e due dietro. Troppi? Non so, a me la doppia luce è sempre piaciuta… 😀

I faretti sono la versione “piccola”, quella per batteria Cr1632; corpo in alluminio ricavato dal pieno, fresature di alleggerimento e attacco a siringa. Il tutto in appena 7 grammi batteria esclusa.

La luminosità sempre ottima, del resto i led sono comuni alle varie versioni. Il bianco è davvero brillante.

Ed ecco i minimali faretti montati al posteriore, qui in versione doppia; per la versione singola ricordo che la luce è collocata a destra, ossia lato pignoni.

In una ripresa più “rialzata” si può capire meglio il limitato ingombro, anche laterale. Non c’è pericolo di impigliarle da qualche parte per capirci.

 

Una volta accesi si notano bene, anche a distanza.

All’anteriore possiamo non avere alcun faretto nella versione con QR Gearoop che, inutile dirlo, sono davvero ben fatti.

Oppure avere una singola luce a led bianco da applicare al posto della vite, con lo stesso sistema visto prima per le luci posteriori.

Sempre in ambiente chiuso ho cercato di rendere la luminosità offerta.

Tutti i faretti, sia questi che quello singolo mostrato sopra, sono disponibili in diversi colori; si azionano premendo sul led secondo la sequenza luce fissa-luce intermittente-spegnimento. E sono tutti garantiti impermeabili.

E adesso in chiusura una mia richiesta alla Gearoop, a cui il gentilissimo Stanley ha risposto con prontezza. Si è capito che le luci a led mi sono piaciute, la versione piccola è la mia preferita. Cercavo qualcosa per Elessar ma non volevo sostituire i quick release Velo Orange, dal classico disegno, con questi in titanio e alluminio che, bellissimi senza dubbio, avrebbero cozzato con le linee della mia bici.

Ho chiesto allora quattro faretti, perché sapete che la luce doppia la preferisco, rigorosamente in versione silver; purtroppo però la basetta, quella dove applicare la luce, è solo nera nelle versioni in vendita ma Gearoop ha soddisfatto la mia richiesta di avere anche le basi tirate a lucido.

Sfruttando i supporti filettati del portapacchi anteriore ho potuto piazzare questi due piccoli occhi sul davanti.

Anche se ho avuto le viti da QR insieme ai faretti ho preferito rinunciare al loro utilizzo; per potermi garantire un certo margine per orientarli ho usato il sistema classico delle rondelle concave e convesse, un pratica quelle dei V-brake. Non mancano le brugole lavorate, con le fresature in tinta col telaio.

Doppia luce anche al posteriore, ovviamente. Poiché il corpo è identico a quelle anteriori e se il led è bianco o rosso te ne accorgi solo quando lo accendi, per differenziarle e non perdere tempo quando le monto ho dato una mano di colore (lo stesso del telaio, ne conservo un poco che mi fornito il verniciatore) alla fresatura in zona mediana. Anche se precauzione tutto sommato inutile perché i led non temono le vibrazioni come le lampadine a filamento, ho voluto frapporre comunque una rondella in cuoio. Non ho usato quelle in gomma sia per estetica e sia perché sono già presenti rondelle in cuoio sulla bici e non mi piace mischiare.

C’è ancora qualche dettaglio da sistemare, ma per adesso va bene così.

Prima di chiudere un breve video; pedalo piano per mostrare meglio quanto siano visibili queste luci. Ho usato le diverse configurazioni, singola e doppia, e sia la funzione a luce fissa che lampeggiante.

Bene, lungo articolo ma la particolarità di alcune soluzioni meritava tante immagini; la mia preferenza va alle luci da QR e a quella a clip; che avevo inizialmente snobbato salvo poi apprezzarne l’utilità grazie al sistema di ritenuta a vite, davvero impossibile perderla. Ho dedicato ampio spazio a questa factory a cui chiesi il cavalletto da pedale ritrovandomi dopo pochi giorni uno scatolo pieno di quasi ogni cosa avessero a catalogo. In pratica della loro produzione mi sono rimasti fuori i campanelli (un amore), corone e pignoni e i vari sistemi per fissare ciclocomputer/smartphone/luci al manubrio. Ma anche se non ci ho messo sopra le mani, dopo tante settimane a usare loro prodotti posso tranquillamente sentirmi sicuro della qualità. Purtroppo non c’è un distributore italiano dei loro manufatti, ma se contattate la Gearoop tramite la pagina Fb il paziente Stanley sono certo vi aiuterà. In inglese perché non parla italiano, ma un aiuto alla comprensione può essere, come già fatto da altri in precedenza, inserire il link all’articolo del blog che parla di ciò che vi interessa.

COMMENTS

  • <cite class="fn">Daniele</cite>

    SBAVO!

    Daniele

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Eh si, sono carine proprio. E dal vivo molto meglio che in foto. Almeno finché le foto le faccio io…

      Fabio

  • <cite class="fn">Lorenzo</cite>

    Carine,
    hai idea dei costi?

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Lorenzo, non tutti. Una ricerca in rete mi ha dato circa 17 euro per le luci singole (la circle e la tail) mentre quelle con QR circa 30. Sui 15 quelle da manubrio. Tanti o pochi? Vista la fattura eccellente e il peso irrisorio e facendo un rapido confronto con le luci proposte da una nota catena di equipaggiamento sportivo direi assolutamente convenienti.

      Fabio

  • <cite class="fn">michele</cite>

    ciao fabio dove si possono acquistare? Hai visto su amazon per caso?

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Michele, non ho cercato più di tanto, lo confesso. Comunque Stan è molto disponibile, se lo contatti tramite la pagina Fb di Gearoop ti risponderà subito; compatibilmente col fuso orario. Se gli linki l’articolo del blog capisce meglio…

      Fabio

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