L’Europa finanzia la bici?

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L’Unione Europea potrebbe investire molti miliardi di euro per incentivare l’uso della bicicletta.

I cambiamenti climatici e i temi ecologici sono entrati prepotenti nell’agenda Europea sull’onda lunga del movimento fridays for future e comunque in questi anni una certa attenzione alla tutela dell’ambiente c’è sempre stata.

L’emergenza sanitaria se da un lato ha fermato tutto, dall’altro ha posto diverse necessità e, forse, si sta comprendendo che agire insieme, con obiettivi condivisi e soprattutto una nuova visione è la strada da seguire.

In questo contesto si inserisce la bicicletta, intesa come doppio rimedio sia per il rispetto delle distanze difficile da mantenere col pubblico trasporto che per la cattiva salute del pianeta.

Parliamo di 20 miliardi di euro destinati alla mobilità urbana, che fino a poco tempo fa era intesa solo come trasporto pubblico e auto elettrica, strumenti per combattere l’inquinamento.

Ossia, bici nisba: tenuto fuori il veicolo meno inquinante in assoluto. Capita.

Ma con motivato orgoglio Conebi, Confederation of the European Bicycle Industry che raccoglie le associazioni di categoria europee, ci informa che questo fondo potrà essere usato anche per la mobilità ciclistica.

Buoni, qui non parliamo né di un bonus all’acquisto né di qualcosa di immediato.

Quanti denari e come destinarli è ancora tutto da stabilire.

La notizia è che la bici, prima negletta, è sul tavolo che conta.

Si sta comprendendo che noi pedalatori per passione ma anche per necessità non siamo un branco di sfaccendati né folli, come una parte politica nazionale va sbraitando. Considerando ridicoli noi che al lavoro andiamo in bici.

Io spero che si arriverà a vedere una fetta di questi 20 miliardi destinarla alla mobilità ciclistica.

Spero che si dispiegherà su due direttive: finanziamento di infrastrutture ciclistiche e abbattimento dell’IVA.

A febbraio non avrei incluso la seconda opzione, ma ora, con una situazione economica difficile, la detassazione potrebbe essere assai più efficace del bonus nazionale di cui tanto abbiamo parlato.

E comunque resto convinto, per esperienza maturata in decenni sui pedali, che l’unico volano attrattivo verso la mobilità ciclistica è la creazione di percorsi sicuri.

Chi va in bici ha paura, figurarsi chi non ci va.

I fondi europei hanno sempre specifica destinazione, non sono un salvadanaio da cui prendi e fai quello che vuoi.

Lo Stato membro presenta un progetto che rispetti le linee guida di quel dato fondo, spende i soldi per quel progetto, se non li spende li restituisce, se li spende per altro li restituisce.

Insomma, se per ipotesi chiedi 1 miliardo di euro per creare tot chilometri di ciclovia e invece ci fai il viadotto, l’Europa se li riprende.

Europa che, sempre bene ricordarlo, siamo noi. Non burocrati inviati da aliene galassie. 

A questo fondo di 20 miliardi destinato alla mobilità urbana nel suo complesso (non tutto per le bici, non fraintendiamo) se ne dovrebbe aggiungere un altro da 13 miliardi a favore della mobilità ciclistica elettrica. Ok, si dice elettroassistita.

Altra notizia che accolgo con gioia, conta nulla che io sia appassionato di bici muscolare. 

Qui non conta la passione, conta la bici in tutte le sue forme e usi.

Perché di infrastrutture a misura di ciclista ne godremo tutti.

Perché la presenza massiccia di percorsi ciclabili, sicuri e protetti, porterà sempre più persone sui pedali.

Perché sempre più persone sui pedali significa più sicurezza per noi ciclisti.

Perché più sicurezza per noi ciclisti la ottieni abituando alla bici e togliendo auto.

Perché per togliere auto e abituare alla bici servono infrastrutture a misura di ciclisti.

E il cerchio si chiude.   

Quando tutto questo avverrà ora come ora nessuno può dirlo.

Io sono molto fiducioso, in queste settimane sta (ri)nascendo lo spirito originario europeo, sotto gli occhi di chi non si lascia abbindolare dalla propoganda di bassa lega. 

Stiamo inziando a ragionare come un corpo unico, pur con alcune solite eccezioni. 

Ma la barca è la stessa, se affonda, affondiamo tutti.

E la bici, questo improbabile veicolo, può essere soluzione a tanti problemi; anche economici perché è volano formidabile.

Basta crederci e io ci credo.

Buone pedalate

COMMENTS

  • <cite class="fn">LUIGI ITALIANO</cite>

    Great Fabio

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      E perché? Mica finanzio io la bici…
      Secondo te se tenevo ‘stì soldi mi alzavo alle 4 del mattino per scrivere?
      😀 😀 😀

      Fabio

  • <cite class="fn">Stefano</cite>

    Bene il bonus per incrementare l’uso delle le bici elettriche, strumento utilissimo per la mobilità urbana specie in zone collinari o per persone non più giovanissime, ma mi piacerebbe che qualcuno si decidesse a fare qualche controllo sulla regolarità dei mezzi. Comincio a stancarmi di vedere mezzi truccati che girano per le ciclabili a 50 all’ora col “ciclista” che nemmeno fa finta di usare i pedali….

  • <cite class="fn">Paolo Mori</cite>

    E poi arriva trenord che vieta il trasporto delle bici sui treni regionali (quelli senza spazi appositi, la maggior parte) fino a nuovo ordine. Certa gente deve proprio odiare le bici e chi le usa

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Già, guarda caso gli stessi che danno degli sfaccendati a quelli che pedalano e si oppongono a ogni infrastruttura ciclabile. Chissà chi sono…

      Fabio

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