Lettori o visitatori?

Tempo di lettura: 2 minuti

La costante crescita di questo blog e la mai celata ambizione di renderlo un sicuro punto di riferimento mi pongono sempre più di frequente dinanzi a scelte. Da più parti mi consigliano, io al solito ascolto tutti: al solito decido di testa mia. Spesso sbagliando, qualche volta a ragion veduta.

Apprezzo, ci mancherebbe, chi vuole aiutarmi nella crescita di questo strano blog; l’incomprensione nasce però dalla differenza degli obiettivi. A me di avere diecimila visitatori al giorno interessa nulla: io voglio lettori, una cosa diversa.

Alcuni mi rimproverano il mancato rispetto di alcune regole giornalistiche, svelandomene i segreti con finta parsimonia. Anche se poi sono cose che so già e che non applico per precisa scelta.

Il mercato editoriale è, appunto, un mercato: il prodotto deve vendere. E per vendere devi catturare subito l’attenzione. Sulla carta stampata lo fai con copertine accattivanti, a volte gadget e “strilli”: anche se poi a sfogliare di quella notizia c’è ben poco. Ogni articolo deve poi racchiudere subito, nelle prime righe, il sunto di ciò che starai per leggere; lo scopo è facilmente intuibile, stuzzicare la curiosità e invogliare a proseguire nella lettura invece di saltare a piè pari.

Trasferendoci sulla rete le cose si complicano, perché pare che davanti al monitor abbiano tutti una fretta indemoniata. Devi essere breve in tutto, nella lunghezza (striminzita) degli articoli, composti con frasi ancor più brevi (che è concetto diverso da semplici: scrivere in maniera comprensibile è difficile, molto) se pubblichi un video deve essere una clip breve pure lei, le foto non devono essere brevi ma poche e così via. Uno sguardo veloce deve consentire agli occhi di scorrere con rapidità tutto il contenuto in pochissimo tempo. Anche se poi ha visto nulla e nulla gli rimarrà impresso.

Ma così è un “click” e pare che questi benedetti “click” siano di notevole importanza per numero: la qualità interessa nessuno. O se dietro questo “click” ci sia una persona che abbia letto.

Mi ricorda quella sciocchezza dell’Auditel, divinità pagana a cui tanti si assoggettano ma che a noi semplici mortali non è dato disvelarne il mistero. Se ho compreso come funziona, ammesso che un atto di fede possa essere compreso, questa divinità informa un ristretto numero di adepti, che pagano fior di quattrini per conoscere l’oracolo, che un tale programma televisivo è stato visto da una certa percentuale di persone. E più alta la percentuale più alti i prezzi per gli spazi pubblicitari e le prebende per chi quei programmi cura.

Ora, a meno di non voler attribuire la capacità di leggere nel pensiero, oltre le già dubbie doti divine, a questa macchinetta collegata a una tivvù, l’unico dato che offre è che un tale numero di apparecchi televisivi era sintonizzato su quel programma. Che poi davanti lo schermo ci fossero una o più persone attente o se le immagini trasmesse si perdevano nel nulla mentre, saggiamente, i presunti ascoltatori preferivano dedicarsi a più piacevoli attività è dubbio che dovrebbe sorgere in chi paga per questo servizio.

Fossi un autore televisivo mi interesserebbe poco avere il 50% di share dichiarato da questa macchinetta: preferirei la certezza di un semplice 5% di persone che si è appassionato e ha seguito con interesse il mio lavoro.

Ossia ciò che faccio qui, con questo blog. A me interessa poco avere migliaia di contatti di persone che danno una fugace occhiata: ne preferisco molti meno ma che si appassionano.

Non voglio visitatori: voglio lettori.

E questo spiega anche perché non seguo alcune delle regole di cui ho parlato sopra. Raramente, per esempio, apro un articolo indicando subito il tema. Uso preamboli che spesso poco c’entrano col contenuto; mi dilungo più dello stretto necessario (che poi qualcuno dovrebbe spiegarmi quanto è necessario); pubblico molte immagini, sulla cui qualità accetto le critiche viste le mie scarse doti di fotografo, eppure dicono sempre che una immagine vale più di mille parole.

Se pubblico un articolo tecnico, quello deve essere esaustivo sull’argomento, o almeno completo a sufficienza da consentire a un normale ciclista di far da sé. Se pubblico un test chi legge deve terminare la lettura con la cognizione completa di come quella bici si comporta, non col senso di insoddisfazione che ti resta perché pare che tutte le bici siano uguali, vanno tutte bene e alla fine ti chiedi se chi ha scritto ci ha pedalato oppure solo scattato qualche foto; poche, per carità.

Ma, orrore! Un giornalista iscritto all’albo che non segue le regole come tutti! Già.

Perché li chiamo articoli, ma sono racconti. Non espongo notizie, narro un mondo. Avete mai letto un romanzo dove l’autore nella prima pagina svela la trama e magari pure il finale? Così alla terza pagina uno la chiude lì e arrivederci.

4865 Lettori vs visitatori

E’ una impostazione, agli occhi di coloro che valutano tutto solo in numero di accessi, poco avveduta. Ma anche se l’anagrafe e la barba che ingrigisce vorrebbero condannarmi alla saggezza, io preferisco continuare sulla mia strada.

Preferisco continuare sulla strada della qualità, perché non è sempre detto che il libro più venduto sia anche il migliore. Per mesi in cima alle classifiche di vendita, anni fa, resistette indifferente una raccolta di barzellette associate a un calciatore che, furbo, seppe giocare su una fasulla poca intelligenza. Dimostrando invece di avere più sale in zucca di tutti quelli che pagavano per il suo libro.

Quindi, no grazie. Continuerò a credere che chi legge è più intelligente di chi scrive, continuerò a usare i miei preamboli, continuerò a usare un buon italiano, continuerò a pubblicare le immagini che riterrò opportune.

Continuerò ad avere voi: lettori. Dei visitatori non so che farmene.

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COMMENTS

  • <cite class="fn">Davide Dassio</cite>

    Continua così.

  • <cite class="fn">Ignazio Perra</cite>

    Quoto Davide.

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Ignazio, quello scritto sopra vale anche per te, linguaccia compresa 😛

      Tra l’altro, mentre revisionavo perché nel copia e incolla dal programma di scrittura al blog era finita la versione con gli errori di battitura, mi è arrivata una piacevolissima mail, non riferita a questo “sfogo” ma al blog in generale, in cui chi scriveva era rimasto colpito, cito, dalla raffinatezza.
      Ecco, meglio un solo lettore così che migliaia di “distratti”. E non perché trova il blog bello, ma perché si appassiona e lo legge con interesse. Il mio scopo.

      Fabio

  • <cite class="fn">Riccardo</cite>

    Lettore. Assolutamente lettore!!!

  • <cite class="fn">Enzo</cite>

    TL;DR

    Nel gergo di internet esiste anche questo: è l’acronimo di “Too long; didn’t read” (Troppo lungo; non l’ho letto per i non bilingue). Quelle quattro lettere riassumono appieno l’utente di internet dei giorni nostri e dimostrano appieno quello che è stato definito analfabetismo funzionale: una persona che non solo non legge e non si informa, ma ci tiene anche a far conoscere la propria opinione commentando di non aver letto perchè il testo era troppo lungo.

    E a me questo fa imbestialire!

    Fiero di essere lettore.

    Enzo.

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Linguaccia 😛

      Condivido in pieno le tue parole Enzo, e ti racconto un aneddoto.
      Ogni tanto sbircio sui forum alla ricerca di argomenti per il blog, nel senso che vedo quali sono i dubbi più comuni (e le mille risposte errate) e ne traggo spunto per qualche articolo sul blog.
      A volte, dinanzi allo sfacelo, commetto l’errore di intervenire. Tempo addietro un tizio chiedeva informazioni su come misurare il girobulloni. Sorvoliamo sulle risposte che però mi portarono all’errore di dire la mia, anche se solo indicando un articolo presente qui sul blog e che consente di determinare il girobulloni semplicemente misurando la distanza tra due bulloni adiacenti e poi convertire questa lunghezza grazie a una tabella allegata.
      Nell’articolo quindi c’è una immagine dove è tracciata la corda, ossia la misura da prendere tra i due bulloni.
      Dopo nemmeno un minuto pletora di risposte che mi contestavano la mia profonda ignoranza perché il girobulloni è una circonferenza e non una corda.
      In pratica avevano aperto il link, guardato solo la figura senza leggere alcunché e pronti subito a dire la loro.
      Avrei dovuto rispondere “leggete e non guardate solo le figure” ma ho sorvolato e con santa pazienza ho (ri)spiegato il concetto.
      E dire che è pure un articolo brevissimo, molto utile ma evidentemente già troppo per chi si mena vanto del proprio, uso le tue parole, analfabetismo funzionale.

      Fabio

      • <cite class="fn">mamolato</cite>

        …volevo intervenire anch’io in quel post… ma viste le risposte date al tuo intervento … ho “desistito” (come direbbe Totò) 🙁

  • <cite class="fn">luigi</cite>

    questo blog e tutto da leggere, non da visitare; continua cosi perché è cosi che a noi piace questo blog.

  • <cite class="fn">Marco Aruffo</cite>

    Anch’io sono d’accordo con chi preferisce leggere piuttosto che fare “voli d’uccelli sui contenuti

  • <cite class="fn">mamolato</cite>

    😉

  • <cite class="fn">mamolato</cite>

    …cmq lettore… 🙂

  • <cite class="fn">mamolato</cite>

    …e continua così…

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