Intervista a Vincenzo Forgione

Tempo di lettura: 3 minuti

Questo blog prende il nome da una bicicletta, la mia bicicletta. Dovrei dire una delle tante che affollano il ristretto spazio della microfficina, ma non è così. Lei è qui, davanti a me mentre scrivo, ammicca dall’altro lato della scrivania nel mio studio. E anche se spesso la trascuro, tra uscite di prova con altre bici e qualcuna con piglio sportivo con l’altra ammiraglia della flotta, sa che il mio cuore è suo.

Mai, da quando era poco più di una aspirazione, mi ha sfiorato il dubbio che Elessar dovesse avere una anima di acciaio. Nella mia ricerca su chi quell’anima avrebbe forgiato mi imbattei in un telaista, un artigiano nel senso più nobile del termine, che oltretutto ha il laboratorio a pochi chilometri da casa mia. Che non sia stato poi lui a cui mi affidai conta poco, ma mi sono sempre ripromesso di contattarlo e andare a trovarlo.

Lo scrissi già a proposito dell’intervista a un altro personaggio che mi ha colpito per la passione che trasfonde in ciò che crea, Gianni Speciale: nel nome è inciso un destino. Singolare che anche stavolta un nome evochi subito alla mente il calor bianco della fornace, il mantice che sbuffa rilassandosi, il ritmico battere sull’acciaio tra l’incudine e il martello. Perché il protagonista di questa chiacchierata si chiama Forgione, Vincenzo Forgione.

Che non ha una fornace, nemmeno il mantice e non batte il metallo sull’incudine: lo salda, creando telai su misura rigorosamente in acciaio. E anche se tecnicamente la forgiatura è qualcosa di differente, ai miei occhi resta l’immagine di un uomo che dal materiale inerte crea qualcosa di vivo come solo una bici personale sa essere.

Facciamo la sua conoscenza.

Chi è Vincenzo Forgione?

Non un appassionato di ciclismo sportivo (anche se ho fatto agonismo per decenni) ma un amatore puro del mezzo meccanico. Mi affascina l’oggetto in sé, una macchina ad energia umana così semplice con un’efficienza che ancora oggi non è stata superata. Ma soprattutto sono uno che crede ancora che le cose semplici sono le migliori e della tecnologia prendo solo il poco che veramente serve e quando serve.

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C’è ancora spazio per un artigiano, ossia una persona che crea con arte i propri manufatti, in questo mondo sempre più industrializzato e omologato?

Penso che ci sia spazio per tutte le persone che vogliono fare bene qualsiasi cosa, specialmente per gli artigiani nel vero senso della parola e che non hanno il pensiero di fare i soldi, perché il “vero” artigiano non ha mai fatto i soldi fino a che è rimasto tale.

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La quasi totalità dei telaisti artigiani si trovano al centro nord: qui al sud è più difficile?

Le difficoltà oggi ci sono in tutti i settori, certo che un ipotetico cliente scegliendo tra due telaisti non conosciuti uno toscano e l’altro in un paesino dell’entroterra campano sicuramente sceglierà il primo.

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Parti dalla bici o dal ciclista?

Io non parto né dalla bici né dal ciclista, ma nell’instaurare un’amicizia con il cliente, parlare, capire chi è, cosa fa, il vero motivo di fondo del perchè mi ha chiamato; cercando di avere un colloquio tra amici. Alla fine capisco se è pronto ad avere un telaio davvero unico o ancora deve maturare, trovando io una scusa per rinviare.

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Mantieni uno stretto dialogo con i tuoi clienti anche a progetto ultimato?

A turno li chiamo tutti per un saluto.

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Crei solo telai in acciaio, perché?

Solo acciaio perché è il metallo degli Dei, perché è immortale, ha caratteristiche che fino a prova contraria (e non ci sono prove “serie”) non sono inferiori a le altre leghe e nemmeno agli attuali telai in carbonio. Vedi i tempi di percorrenza di una Milano Sanremo dal 1980 ad oggi, la tanta pubblicizzata tecnologia non ha fatto niente. In ultimo un amatore della bicicletta della natura deve pensare anche al riciclaggio dei materiali e il carbonio ha i suoi problemi. Inoltre tratto i miei telai con un procedimento antiruggine anche all’interno dei tubi, un segreto professionale a bassa tecnologia.

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La saldatura: quale tecnica preferisci?

Il più bel metodo di unione dei tubi per un telaio, ma anche il più solido e rigido è il silver fillet brazed senza congiunzioni, da non confondere con il fillet brazed perché nel primo sono utilizzate come materiale d’apporto alte quantità di argento 40-50%,  nel secondo solo volgare ottone.

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Quali lavorazioni esegui sui telai prima della consegna?

Tutte quelle necessarie affinché il telaio sia pronto per il montaggio.

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E’ tutto fatto in casa oppure deleghi alcune lavorazioni all’esterno?

Partiamo dal concetto che un prodotto artigianale per me (e non come si fa in giro) e qualcosa che nasce dalle mani di un artigiano dall’inizio alla fine e con il minimo indispensabile delle macchine (io uso solo un trapano per fare i buchi per il portaborraccia) tutto il reso non serve, serve solo a fare i soldi più velocemente: se vado da un sarto a farmi il vestito su misura voglio vedere solo la forbice e l’ago. Tutte le fasi le faccio io dal taglio dei tubi “a mano” agli accoppiamenti, dalla brasatura alla verniciatura , fondo epossidico, verniciatura, scritte verniciate e non adesive, carteggiatura finale, lucido antigraffio.

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Cosa è compreso nel prezzo indicato sul listino pubblicato sul tuo sito?

Il prezzo indicativo come dichiara il sito è del solo telaio senza la forcella, in tinta unita con l’unione dei tubi in Silver fillet brazed senza congiunzioni.

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I freni a disco stanno diventando la norma anche sulle bici da strada ma restano fuori dalla nicchia dei telaisti artigiani; tu le produci?

Non produco forcelle in acciaio per freni a disco.

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Una delle leggende metropolitane più dure a morire vuole i telai da corsa in alluminio più rigidi, quelli in acciaio flaccidi e nel mezzo quelli in fibra di carbonio: facciamo chiarezza?

Leggende metropolitane ma con i nuovi acciai si ottengono telai di gran lunga superiori come caratteristiche sia all’alluminio che al carbonio. Però la cosa principale è la possibilità di farsi costruire un telaio sartoriale, cosa che oggi i grossi marchi non possono fare, hanno rilegato l’uomo in 4 misure (se tutto va bene) S – M – L – XL: meglio una macchina più potente (discutibile) ma con un assetto sbagliato o una meno potente (discutibile) ma con un assetto giusto?

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I ciclisti sono persone strane, ognuno con le sue fisime; quali sono state le richieste più bizzarre che hai avuto?

Telai in legno e acciaio, telai su progetto del cliente con cavi in acciaio, telai per cataloghi moda disegnati da architetti casa ecc.

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Quale è stata la tua maggiore soddisfazione fino ad ora?

La mia soddisfazione e sentire i clienti che mi chiamano per ringraziarmi e diversi che vogliono e vengono a conoscermi di persona. Questa stagione un amico/cliente si è classificato terzo con un mio telaio all’Umbria marathon challeng con un telaio da 26” in acciaio in barba a tutte le 29” in carbonio.

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Un personaggio davvero interessante Vincenzo; mi hanno colpito alcune sue risposte, per esempio lì dove preferisce capire se il ciclista è pronto per un telaio in acciaio su misura. Può sembrare snobismo, ma vi assicuro che anche chi ha più di qualche decennio sui pedali nelle gambe può non essere ancora pronto per una scelta che oggigiorno è controcorrente e che, se non affrontata col giusto piglio, potrebbe riservare delusioni. Io stesso ho atteso a lungo prima di cimentarmi nell’impresa di dare vita ad Elessar perché la bici perfetta vuole che siamo pronti a riceverla.

Chiudo indicando il sito di Vincenzo Forgione, dove potrete leggere ulteriori informazioni.

http://www.steelframebicycle.com/

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COMMENTS

  • <cite class="fn">Daniele</cite>

    Che meraviglia.
    La parte che più mi affascina di una bicicletta è vedere prendere forma da un fascio di tubi nudi, un telaio artigianale fatto su misura. Un opera infinitesimamente imperfetta ma unica e personale; niente stampi o catene di montaggio solo mani, sudore e passione.
    Un giorno pedalerò su una bici così. Sicuramente.

    Daniele

  • <cite class="fn">Daniele</cite>

    Interessante intervista. Ti fa venire voglia di cambiare telaio 😉

  • <cite class="fn">Angelo Calogero</cite>

    Io ho avuto bici in acciaio, poi in alluminio, poi in carbonio, da un anno sono tornato all’acciaio e ho scelto di farmi fare un telaio da Forgione dopo un girovagare nei vari siti di ancora relativamente numerosi costruttori di telai in acciaio che abbiamo in Italia. Ho scelto Francesco Forgione perché l’ho ritenuto più vicino al mio modo di pensare il mondo della bici in generale, oltre alle pretese economiche non eccessive, debbo dire che mi ci trovo benissimo, soprattutto per un uso amatoriale , per l’agonismo ho 63 anni……

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Angelo, mi fa piacere oltre che per il tuo telaio che questa intervista abbia ancora un seguito a tanta distanza dalla sua pubblicazione. Io non uso suoi telai, ormai ho una consolidata confidenza con altro telaista che sopporta tutte le mie richiesta assurde; e spesso non devo nemmeno fargliele, già intuisce dove andrò a parare… Ma prima o poi qualcosa farò con Forgione.

      Fabio

      • <cite class="fn">Angelo Calogero</cite>

        A tre anni dall’ avere una bici con telaio Forgione,(naturalmente con gruppo Campy), debbo dire che l’ottima fattura sia dei tubi Columbus Spirit attuali, che delle saldature mi da la possibilità di avere fra le mani una bici di grande qualità. Devo dire però che le tubazioni SL erano forse un pò piu pesanti, ma resistevano meglio alla corrosione.

  • <cite class="fn">Enzo</cite>

    Ciao Fabio , sono possessore di una bdc in carbonio endurance, gruppo Campy. Vorrei passare a telaio acciaio su misura. Sono indeciso tra super record di Gios
    E Forgioni. Quale mi consigli?
    Tengo a precisare che faccio uso prettamente amatoriale della bici con 2/ 3 uscire settimana da 80/100 km l’una.

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Enzo, chiedermi di scegliere tra l’uno e l’altro è difficile.
      In ambedue i casi hai un prodotto artigianale, possibilità di personalizzare le scelte, tubazioni di qualità.
      Con Gios hai un blasone immediatamente riconoscibile, con Forgione hai un artigiano capace di assecondare ogni tua richiesta.
      Francamente l’unica differenza è il prezzo finale, più abbordabile con Forgione.
      Ma caschi sempre in piedi, sia se scegli l’uno che l’altro.
      Non me ne sto lavando le mani, è che proprio non è filosofia del blog indicare scelte. Io, soprattutto coi test, cerco di fornire informazioni in modo che ognuno possa scegliere con consapevolezza. Mai però mi sostituisco al ciclista dicendogli “fai così”.

      Fabio

      • <cite class="fn">pasquale</cite>

        ciao a tutti scrivo queste poche righe per far chiarezza su alcuni punti ma non per fare critiche per togliere dei meriti a qualcuno ,Mi occupo di ciclismo da anni da quando avevo 17 anni ,ho iniziato a gareggiare tra gli juniores il primo anno ho vinto 2 gare e molti piazzamenti tra i primi 5 e i primi 10 continuando fino ai dilettanti ollora di 1″ categoria ora elite ,ho praticato diverse discipline dalla strada alla pista ciclocross e mtb pero’ solo amatoriale allora , poi ho continuato negli amatori in una squadra costituita da molti amici a livello amatoriale dove faceva parte anche l’amico Forgione , ho fatto qualche gara tra gli amatori ma poi ho lasciato per dedicarmi ai giovani . Nella mia vita mi sono sempre dedicato al ciclismo prima come meccanico lavorando con alcune squadre dilettantistiche con partecipazioni a grandi eventi ,tipo giro d’italia e piu volte nelle rappresentative di campoinati italiani , Da 40 anni lavoro nella meccanica di precisione in un’azzienda che costruisce utensili speciali in metallo duro e acciaio per la lavorazione del carbonio titanio alluminio per il settore aerospazziale e altro ,Nel passato mi sono dedicato nella costruzzione di telai di bici per la nostra squadra dove faccio tuttora il direttore sportivo ,Ho avuto il piacere di conoscere telaisti tra i piu rinomati D’Italia non voglio citare i loro nomi ,e spesso negli alberghi tra una gara e l’altra dopo cena si discuteva di bici ,telai e componenti ,attualmente gestisco un negozio di bici insieme a mia moglie ,dopo questa presentazione venco al sodo .Il mondo del lavoro sta’ cambiando non si costruisce niente se non e’ certificato e testato con delle prove di collaudo per iniziare la produzione perche’ per fare un certificato di garanzia che ti certifica il prodotto ci vogliono dei test , che il piccolo artigiano di nicchia non puo fare per costi elevati ve ne cito solo uno dei tanti ,radiografia della saldatura ,tra tutti gli artigiani di bici in italia non tutti sono certificati e solo pochi sono quelli a norma secondo la normativa europea . La fortuna di colnago pinarello ecc… che hanno cominciato in tempi dove queste regole non esistevano e adesso si sono dovuti adeguare, ed ecco perche i loro telai costano, perche’ sono garantiti e assicurati . Con questo non voglio dire che i loro telai siano i migliori perche puo anche darsi che i telai che ho fatto io e che fa foirgione e altri sono migliori ma purtroppo la burograzzia e’ questa .Non vi nascondo che consapevole di tutto nonostante ho un negozio pur non essendo in regola come tutti per me personalmente qualche telaio me lo faccio anche perche data l’eta’ mi faccio solo la passeggiata

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