Gamma Pirelli PZero Velo a confronto

Tempo di lettura: 7 minuti

Negli ultimi mesi vi ho proposto i singoli test della gamma Pirelli PZero Velo e penso sarà per voi comodo un articolo che riassuma le diverse caratteristiche e destinazioni d’uso. Per sommi capi, lasciando alle varie prove su strada già pubblicate l’approfondimento.

Ho cercato in giro, sulla rete, e credo nessuna altra testata o sito o blog abbia messo le mani sull’intera gamma. E lo capisco: le recensioni dei copertoncini sono faticose, lunghe e spesso scivolose, in senso metaforico ovviamente.

Nessuno possiede sofisticate apparecchiature di laboratorio, ognuno si affida alla propria esperienza e sensibilità nel decifrare il comportamento delle gomme. Sfrutti percorsi arcinoti, usi bici e ruote che conosci a perfezione, replichi all’infinito ogni manovra cercando il limite e, alla prova dei fatti, quelle che riporti sono le tue impressioni.

Ma c’è un problema quando al microscopio passi un copertoncino: il feeling di guida. Che non è uguale per tutti, c’è chi con certe gomme si trova a perfezione, chi con quelle stessa gomme non riesce a fare una curva e chi parte a razzo con qualunque cosa sia montata, basta sia tonda e giri.

Un buon tester cerca di essere oggettivo nelle valutazioni, lasciando fuori dalla porta le proprie preferenze. Un buon giornalista prova a riportare quelle valutazioni con un linguaggio che sia comprensibile a tutti, anche a chi di tecnica non è appassionato.

Io non so se sono un buon tester e un buon giornalista. So di essere un appassionato e per questo scelsi la strada del blog e non del sito. Che non è questione di lana caprina: un blog è per sua stessa natura più personale, un diario dove un appassionato si rivolge ad altri appassionati. Mantengo, o almeno cerco di mantenere, un certo rigore professionale nei toni: nei test mai vi rinuncio, se qualcosa non funziona lo scrivo.

Sono un giornalista della vecchia scuola (tra un mese saranno 30 anni dacché pubblicai, non firmato, il mio primo articolo…), cresciuto quando ogni parola la spaccavamo in quattro, ogni articolo letto dal più anziano prima di ricevere l’ok; e se non lo riceveva ti spiegava perché, insegnandoti il mestiere.

L’articolo sono i fatti, il giornalista non deve mai essere la notizia: e io ho sempre condiviso questa idea.

Però qui le cose cambiano, su questo blog che è dialogo continuo con voi. Dove faccio il possibile per raccontarvi anche come arrivo alle conclusioni che leggete nei test. Che è modo per assumermi la responsabilità di ciò che scrivo.

E dove non faccio il possibile per celare la mia passione, qui non si fa cronaca: qui seguiamo il nostro cuore. E il mio batte per il ciclismo sportivo.

Non riesco e non voglio restare asettico. Sono uno di voi, che pedala appena può e pure quando non può, che è capace di passare ore a selezionare ruote e componenti, che si incanta davanti un telaio particolare o una lavorazione esoterica e nulla faccio per nasconderlo.

Quando poi ho la fortuna di imbattermi in qualcosa di così alto livello, capace di rendere ogni uscita in bici un divertimento continuo io ve lo racconto senza remore. Così come vi racconto i miei errori.

Ossia quello che è successo provando queste Pirelli PZero Velo, che mi hanno stregato e dove sbagli ne ho fatti. Il più grande è stato valutare la gamma prima di aver pedalato con tutte e tre le versioni, creando a tavolino un sorta di gerarchia. A mia scusante il fatto che è strategia comune ad altri marchi.

Così avevo posto il modello PZero 4S nella casella della gomma invernale e da pioggia, e fin qui non mi sono discostato di tanto. Il modello PZero TT è andato a occupare la casella al vertice, perché l’avevo identificata come la più prestazionale ed è vero ma solo in parte. E infine avevo attribuito al modello PZero Velo il ruolo di gomma buona un poco per tutto ma nel complesso sempre un gradino sotto sia la prima che la seconda a seconda di dove e come uno ci avrebbe pedalato.

E questo è stato un errore di valutazione: il modello PZero Velo è al vertice, è un copertoncino dal perfetto equilibrio e seppure la 4S e la TT in determinate e particolari situazioni la sopravanzino, è lei quella che in una uscita sportiva ti consente le prestazioni migliori.

Perché Pzero 4S e Pzero TT sono copertoncini specialistici, molto; e fanno egregiamente ciò per cui sono stati pensati: il PZero Velo fa tutto benissimo, tanto che se il percorso è vario, per tipologia di strada e clima, e con lui che pedali forte in ogni condizione.

E tutti e tre hanno qualcosa che un appassionato come me adora: la perfetta comunicativa col ciclista, ossia la capacità di farti sentire in ogni momento come stanno lavorando. Donandoti una incredibile sicurezza, sia di guida che mentale. E se la testa è sgombra, pedali più forte.

Sono riuscito a mantenermi freddo e distante nei singoli test? No e del resto non credo sia mai successo. Ho tralasciato qualcosa? No, e pure questo non credo sia mai successo. Sono riuscito a trasmettervi con le parole il comportamento e, soprattutto, il divertimento nella guida che si prova calzando queste Pirelli PZero? Non lo so, è domanda a cui solo voi potete fornire risposta.

Però tanto entusiasmo nonché l’errore di comprensione iniziale potrebbero anche confondere le idee, considerato che i miei test sono tutto tranne che brevi.

E così come già fatto in passato ho scelto la strada dell’articolo riassuntivo, dove introduzione a parte cercherò la sintesi.

Avremo così solo tre paragrafi compreso questo: il prossimo per scoprire come sono fatti e il successivo dedicato alle conclusione, dove indicherò per sommi capi caratteristiche di guida e utilizzo preferito. Lasciando alle corpose recensioni singole l’approfondimento.

Proseguiamo andando a scoprire come sono fatte le nostre Pirelli PZero Velo.

COMMENTS

  • <cite class="fn">Pietro</cite>

    sai qualcosa dei cinturato velo, farai un test anche di quelli? Pietro

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Pietro, per il Cinturato non ho altre informazioni se non quelle della cartella stampa; ma io non pubblico mai le cartelle stampa, tanto è solo un copia e incolla e le trovi ovunque.
      Non so se lo proverò, non dipende mai solo da me ma dalla disponibilità dell’azienda a fornirmi gli esemplari per i test.
      Di sicuro non avanzerò richiesta a breve, devo chiudere gli ultimi articoli in lavorazione (per i quali sono come sempre in ritardo…) e poi vorrei staccare qualche settimana. Dallo scorso autunno sto pubblicando una prova a settimana, la stanchezza ormai c’è

      Fabio

      • <cite class="fn">Pietro</cite>

        Grazie Fabio, per tutte le cose che condividi, capisco che i test sono tanti; spero in futuro tu possa approfondire anche il tubeless sulla BDC. Dopo tante discussioni, sarei curioso, di imparare a montarli, e usarli.

        Pietro

        • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

          Ciao Pietro, il tubeless ha una difficoltà logistica diciamo così. Vero che le mie ruote sono predisposte, ma ne ho un solo set (e una altra coppia ma a disco) e doverle impegnare per i tubeless significherebbe fare solo quelli. Potrei evitare di latticizzarli, il ché mi permetterebbe rapida sostituzione e non bloccare una bici per mesi su un solo test ma sarebbe poco aderente alla realtà, non replicherebbe cioè le condizioni d’uso di tutti.
          Quindi almeno a breve è escluso possa occuparmi dei tubeless, sorry.

          Fabio

  • <cite class="fn">Nino</cite>

    Complimenti Fabio per questo articolo. Ti seguo da poco e ti chiedo un consiglio. Vorrei acquistare la mia prima bdc, sono orientato sulla Btwin 520. Ha senso secondo te cambiare subito copertoncini e mettere i Pirelli Velo da 28 per avere maggiore sicurezza e confort?

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Nino, ha senso cambiare ma non da subito. E’ la tua rima bdc, sempre meglio iniziare a pedalarci e dopo valutare le modifiche per meglio adattarla al tuo uso.

      Fabio

  • <cite class="fn">Lucio</cite>

    Utilizzo da un paio di mesi i Velo da 700x28c, ovviamente è un tempo abbastanza breve per poter dare pareri definitivi (specie dato che non li ho ancora potuti provare su alcun tipo di bagnato/umido), ma condivido appieno la sensazione di stabilità e sicurezza in curva, sembrano un prodotto assolutamente valido.

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Lucio, grazie per la tua testimonianza. Ripeto sempre che i contributi di chi utilizza quel dato prodotto sono sempre utili.
      Il trucco, diciamo così, è curare la pressione di esercizio: se si eccede, perdono molto.

      Fabio

  • <cite class="fn">Lucio</cite>

    In generale le tengo tra i 95 e i 100 psi, sono abbastanza pesante e trovo che sotto i 90 “spancino” un po’, ma ovviamente è la mia esperienza assolutamente personale.

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