Ergotec Swell X-70, Riser bar 30 e Frisco 2 silicone

Cos'è il Safety level Ergotec

Tempo di lettura: 7 minuti

Cos’è il Safety level Ergotec

Ergotec safety level è una classificazione di sicurezza per sistemi di sterzo e reggisella per biciclette secondo una scala da 1 a 6. Maggiore è il livello, maggiore è la sicurezza.

Una tabella riassume in forma grafica tutta la scala per i prodotti.

Tutti i manubri e gli stem sono sottoposti a test molto duri a lungo termine, sia singolarmente che in combinazione. Lo stesso vale per i reggisella.

Una mountain bike è soggetta a stress molto più elevati rispetto a una city bike, una e-bike è significativamente più pesante di una bici da trekking; ma una bici da bambino è soggetta a minori sollecitazioni. Per questo oltre al grado di sicureza in assoluto va considerato anche in rapporto al tipo di utilizzo.

Molto interessante l’indicazione, reperibile nel foglio illustrativo che accompagna il prodotto, sulla durata utile del componente prima che avverta stress da usura. Con molti componenti di grado 5 o 6 parliamo di una vita utile di 35.000 km. Che è tanto.

Le esigenze esistenti in materia di sicurezza sono diverse a seconda del componente e della destinazione d’uso. Ciò si riflette anche nei requisiti standard definiti per ciascun tipo di bicicletta.
La classificazione del prodotto del LIVELLO DI SICUREZZA Ergotec corrisponde alla norma DIN EN ISO 4210 per biciclette e DIN EN 15194 per e-bike.

Importante sapere che i test vengono calcolati sulla massa intera che agisce sul componente.

Significa che un reggisella viene testato simulando non solo il peso del ciclista ma questo sommato al bagaglio, uno zainetto per esempio. E lo stesso per gli attacchi manubrio.

Dove i test assumono ancora maggiore importanza perché, lo vediamo bene con l’immagine in basso, lo stem è praticamente una leva.

I test sono svolti in conformità agli standard di test europei o con requisiti ancora più elevati. 

Il manubrio della bici deve soddisfare i seguenti standard europei: per bici per bambini (DIN EN 14765), per bici da città e da trekking (DIN EN 14764), per e-bike 25 (DIN EN 15194), per mountain bike (DIN EN 14766) e per bici da corsa (DIN EN 14781).

Ergotec ha scelto di essere ancor più stringente, alzando l’asticella delle sollecitazioni. E aumentando i cicli di test con variazioni nell’angolo di incidenza della forza.

Io spero di non dover mai verificare la assoluta robustezza dei componenti Ergotec, perché non avendo un laboratorio significherebbe che mi hanno steso di nuovo e non mi piacerebbe ripetere l’esperienza.

Accolgo però sempre con favore ogni impegno volto ad aumentare la sicurezza di chi pedala. Che sia un casco ben fatto, una luce paticolare o, come nel caso di Ergotec, l’attenta pogettazione volta a garantire una robustezza a tutta prova.

E parlando di prove ora dovrebbe seguire il paragrafo sulla prova su strada.

Ma, come detto nell’introduzione, data la natura dei componenti presentati un vero e proprio test su strada come son solito scrivere non avrebbe senso.

Per questo ho scelto di scrivere alcune considerazioni, sia pratiche che di efficacia nell’uso.

Andiamo.

COMMENTS

  • <cite class="fn">Roberto Turri</cite>

    Grazie per l’articolo. Sono passato attraverso tutti i punti citati (attacco regolabile, riser bar, sella ammortizzata) per adattare le bici di mia moglie con importante discopatia e adesso può tranquillamente stare un sella 12 ore senza problemi. Ovviamente ne rimette l’estetica della bici rispetto l’originale, ampiamente ripagata dal sorriso ritrovato della ciclista.

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Roberto, hai ragione sull’estetica perché comunque perde fascino, anche cercando componenti più aggraziati (e comunque ora che ho manubrio tagliato e potuto abbassarlo un poco rispetto alle immagini pubblicate perché le mie braccia stanno guarendo va assai meglio).
      Hai ancor più ragione a dire che conta più il sorriso di tua moglie, pedalare deve essere un piacere, sempre, altrimenti non ne vale la pena

      Fabio

  • <cite class="fn">alfaluna</cite>

    Ciao Fabio,
    non nascondo che non sono mai riuscito a trovare i giusto feeling con la piega di “Gitana” e questa modifica un pò mi stuzzica.
    Ovviamente andrebbero rivisti i comandi freni e cambio/deragliatore (ora monto Sraam Apex) cosa sarebbe compatibile come componentistica?
    A livello di costi nasometricamente di quanto si parla? vero che ho appena rifatto nastratura della piega dopo un bel ruzzolone 🙁

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Lorenzo, dal punto di vista meccanico basta prendere due comandi sram per manubrio flat, quelli che ho usato io (Rival, in orgine con la piega, ma lavorano con ogni gruppo Sram 2×11) e per i freni hai l’imbarazzo della scelta.Puoi prendere due idraulici da mtb (scusa,non ricordo se hai i dischi o no) oppure due leve meccaniche per caliper se hai freni a cerchio. Sehai dischi meccanici lo stesso, bastano due leve freno ma spesso conviene passare al tutto idraulico. Unica seccatura se hai cavi interni, passare poi da una configurazione all’altra significa tubi, spine e olive nuove ogni volta.
      Comunque, non subito ché sto parecchio impicciato, scriverò di come eseguire la modifica sotto l’aspetto tecnico.
      Per i costi del materiale Ergotec visto qui, tra manopole, manubrio e attacco siamo poco sopra i 100 euro scovando le offerte online.

      Fabio

      • <cite class="fn">alfaluna</cite>

        Grazie Fabio pronto e gentilissimo come sempre.
        Proverò ad insistere ancora con la piega e tengo questa modifica nel cassetto 😉

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