Comandi idraulici a confronto: Shimano vs Sram

Tempo di lettura: 2 minuti

I freni a disco stanno comparendo con sempre maggiore frequenza anche sulle bici sportive. Quello che vedremo è un confronto non sulle prestazioni degli impianti ma sulla foggia e sfruttabilità dei comandi.

Può sembrare un aspetto secondario, ma molto del piacere di impugnare una piega da corsa è dato anche e soprattutto dalla forma che hanno le leve e i copricomandi. Due le marche prese in considerazione: Shimano e Sram. L’italiana Campagnolo manca all’appello semplicemente perché non ha in catalogo un gruppo stradale con freni a disco.

I comandi idraulici sono distinguibili a prima vista da quelli per caliper meccanici perché nella parte alta lo sviluppo è decisamente maggiore: pompa e serbatoio dell’olio da qualche parte andavano collocati, e quella è l’unica posizione possibile. Proprio belli non sono, ma sono almeno comodi e piacevoli da impugnare? Lo vedremo.

Shimano a destra, Sram a sinistra, subito balza all’occhio come i comandi giapponesi sono più aggraziati, con la sommità tondeggiante contro le linee squadrate del rivale americano.

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Da altra inquadratura possiamo apprezzare la differenza nel sistema di cambiata, con il meccanismo della leva freno basculante che comanda la salita di rapporto di Shimano e il double-tap di casa Sram.

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Ampia per tutti i due comandi la zona di appoggio per i palmi, con un vantaggio per Sram sul comfort grazie alla lavorazione antiscivolo molto morbida. Netto il differente sviluppo in altezza, dove la “torretta” americana svetta decisa.

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Maggiormente lavorato il profilo delle leve freno giapponesi, più lineare quello delle avversarie.

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Tutte e due le case usano una inclinazione abbastanza accentuata verso l’esterno per garantire la miglior presa delle leve freno. Anche qui Sram preferisce misure più decise.

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Sull’estetica non mi pronuncio, è questione di preferenze personali. Per la fruibilità poggiamoci le mani, anzi la mia mano che, per darvi un raffronto migliore, è taglia 8 o M, quindi non ho mani grandi.

In presa classica senza impegnare anche le leve lo spazio a disposizione è ampio per tutti i due i comandi, più morbidi i copricomandi Sram.

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Lo sviluppo in altezza maggiore rispetto a comandi meccanici è comodo su ambedue e si rivela utile in salita. La “zona” da afferrare è ampia, si mantiene un buon controllo e le mani non scivolano.

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In presa classica sui comandi ma impegnando la leva freno con un dito Shimano risulta più fruibile, grazie soprattutto al profilo della leva freno meglio sagomato che offre incavi comodi e precisi.

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Sostanziale parità se invece di un dito solo afferriamo le leve freno con tutte e quattro; un lieve vantaggio per Sram ma solo per me e perché non vado d’accordo con la leva freno basculante e trovo fastidioso il fatto ceda sotta la mano in questa posizione particolare.

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Quello che Sram perde in presa alta e con un solo dito ad agire sul freno lo riguadagna in presa bassa, con la leva freno meglio sagomata e più facilmente raggiungibile; e come visto sopra, la sua maggiore estensione verso l’esterno rende anche la presa più semplice con guanti invernali.

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Le leve di cambiata sono comode e facili da azionare per tutti e due.

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In ogni caso è semplice trovare il set up giusto per le proprie mani, perché tutte e due le case hanno previsto dei meccanismi che consentono di variare la distanza delle leve dal manubrio.

Shimano offre la possibilità di regolare la corsa a vuoto della leva agendo semplicemente su una brugola posta sotto il cappuccio nella zona superiore.

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Dopo aver regolato la corsa a vuoto è possibile avvicinare la leva alla piega agendo su una altra piccola brugola, ben nascosta nella parte inferiore del comando.

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Anche Sram offre analoga possibilità, ma la procedura è diversa. Prima è necessario agire sulla brugola posta nella parte alta della leva di cambiata, in modo da aumentare la distanza di questa dalla leva freno.

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E poi andare a scovare l’altra piccola brugola per regolare la distanza della leva, anche lei posta sotto il comando ma un poco più semplice da raggiungere rispetto a Shimano.

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Sotto i copricomandi ordine e pulizia per ambedue i rivali, con i tappi a vite per il riempimento subito disponibili.

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Sono i dischi il futuro anche per le bici da corsa? Si, su questo non c’è dubbio. Che sia reale necessità tecnica o piuttosto la voglia di aprire nuove possibilità di mercato non è questa la sede per dirlo. Anche perché sarebbe necessario un confronto diretto ma troppe le variabili in gioco. Già un confronto tra questi due impianti a disco è stato infruttuoso: uno montato su una bici dalla forcella eccezionale e con il plus del perno passante, l’altro su una forcella che prima avrei definito buona ma che ora, con quello che è arrivato sul mercato, mostra tutti i suoi limiti compreso una decisa flessione in frenata, ovvio che i risultati sono falsati.

Di sicuro posso dire che Shimano ha mostrato una ottima potenza, tanta modulabilità e una mancanza di mordente nella parte finale che rende il bloccaggio della ruota molto difficile. Che è cosa buona su strada, un poco mi ha seccato in fuoristrada dove avrei preferito poter gestire meglio il bloccaggio per far scivolare la bici in alcuni passaggi.

Sram meno modulabile, meno pronto, meno potente in questa versione Rival. Più secca la risposta, ma è necessario applicare una forza maggiore di quanto ci si aspetterebbe da un impianto idraulico.

In ogni caso entreremo meglio in dettaglio quando leggeremo i test relativi alle bici su cui questi freni sono installati.

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COMMENTS

  • <cite class="fn">Matteo</cite>

    Ciao, ottimo confronto!
    Vorrei convertire la mia MTB (monocorona e 10v 11-36) in “monster cross” e quindi montare una piega al posto del manubrio dritto.
    In tutto ciò, per evitare problemi di compatibilità, monterei un comando bar end non indicizzato per il cambio

    Per l’impianto frenante (Avid DB1) però dovrei procacciarmi una coppia di leve freno corsa per impianto idraulico. Mi sai dire se esistono? a che prezzi? se no devo valutare la conversione in freni a disco meccanici…cosa che vorrei evitare.

    Grazie mille per la tua generosità e competenza 🙂

    un saluto
    Matteo

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Matteo, purtroppo leve singole non integrate al momento non ce ne sono, solo impianti completi. Come per esempio il Trp Hylex, che è un idraulico compatibile con piega. Tra l’altro, se anche ci fosse la sola leva andrebbe valutata la compatibilità tra pinza freno tua attuale e torchio idraulico della leva stessa.
      In alternativa ti resta l’impianto meccanico; oppure spendere ancora e montare monocorona 11v e leve/impianto corsa, tipo le varie opzioni proposte da Sram

      Fabio

      • <cite class="fn">Matteo</cite>

        Ciao Fabio
        Innanzitutto grazie per la risposta.
        Considerando la mediocrità degli Avid idraulici che monto (sono gli entry level), non sentendo l’esigenza di 11v, pensi che passare ad un impianto Avid BB7 (di cui leggo ottimi pareri) sia un upgrade, seppure siano meccanici ma di qualità? In tal caso posso usare gli stessi dischi giusto? Dovrei cavarmela con circa 100€…più le leve.

        Grazie ancora
        Matteo

        • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

          Ciao Matteo, sul blog troverai diversi articoli sui BB7, freni dall’ottimo rapporto qualità prezzo. Meno performanti dei Trp, hanno nella robustezza e facilità di manutenzione, nonché nel prezzo contenuto, i loro punti di forza. Basta regolarli bene (facile) e rodarli con pazienza. Si, i dischi puoi tenerli, tenendo presente che la dotazione prevede staffe per rotori da 160mm, quindi verifica se li hai. Ma in ogni caso i dischi sono compresi (sei fori) nella confezione, quindi tanto vale metterli nuovi.
          Valuta due leve Sram non a comandi integrati, funzionano benissimo con i BB7 Road

          Fabio

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