Casco pieghevole Morpher

Tempo di lettura: 6 minuti

Il casco è utile. Punto.

Per questo da diversi mesi non perdo occasione di proporvene, che siano con luci, frecce e stop incorporati, modelli top sportivi o facilmente richiudibili per non intralciare una volta scesi di sella. Famiglia quest’ultima di cui fa parte il Morpher Helmet che ci accingiamo a conoscere.

Un casco che, come si vede dalla foto in home page che lancia l’articolo, pieghiamo e infiliamo in borsa senza tanti complimenti. Comodo.

Siamo abituati a vedere ciclisti sportivi, sia in strada che in fuoristrada, pedalare con il casco ben allacciato in testa. Anche quelli che anni fa lo rifiutavano, finché l’UCI lo rese obbligatorio in gara e, una volta tanto, scimmiottare i prof ha portato qualcosa di utile.

Siamo abituati a vedere invece ciclisti urbani sprovvisti di casco. Perché, mi chiedo?

Qualche dato. Il 92% dei ciclisti non usa un casco, e mi riferisco ai ciclisti tutti, non a una famiglia in particolare. La stragrande maggioranza non ha chiara la percezione dell’utilità del casco, in questo aiutata (si fa per dire…) da letteratura proposta anche da diverse associazioni ciclistiche per cui il casco sarebbe inutile, visto che “…in un incidente mortale non ti salva la vita”. Che sciocchezza! Nessuno si sogna di affermare che se un Tir ti passa sopra un casco ti salva la vita. Nessuno dovrebbe però dimenticare che una semplice scivolata, la nuca che sbatte sull’asfalto e la differenza tra il rialzarsi e restare lì per sempre la fa un buon casco.

Quattro quinti di ciclisti urbani rifiutano il casco perché poi non sanno dove metterlo. E questo lo capisco. Non lo approvo ma lo capisco. Certo, rilevo, una casco da bici pesa massimo 300 grammi, non è che se lo appendi alle cinghie dello zaino o della borsa quando parcheggiata la bici ti muovi a piedi per commissioni varie sia chissà che impedimento. Fastidioso, d’accordo, ma alla fine è solo questione di organizzarsi.

Oppure ricorrere a un casco che pieghi e infili in borsa, senza che occupi più spazio di un libro. Come il Morpher in prova oggi, una idea di Joffrey Woolf.

Un incidente in bici di cui Woolf è stato vittima, la consapevolezza di quanto proteggersi sia importante, la decisione di eliminare almeno una delle cause, la portabilità, per cui in tanti ancora rifiutano di indossare il casco.

Sembra una favoletta, ma è realtà. Ho imparato a mie spese che finché non ci sbatti il grugno ti senti immortale, pensi sempre che le cose brutte capitino solo agli altri. Per questo tanto sto battendo sui caschi: alla fine con tutti i test che sto pubblicando, uno adatto a voi lo troverete. Tanto a me non interessa se scegliete uno o l’altro: a me basta che pedalate con la capoccia al sicuro. 

Voltiamo pagina quindi e scopriamo come è fatto questo originale casco Morpher.

COMMENTS

  • <cite class="fn">xtanatos</cite>

    Domanda assolutamente off topic…
    Ma il taccuino in foto dove lo hai preso ??????

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      E dai, uno si sbatte a scrivere e pubblicare un test a settimana e tu guardi il taccuino? Però è caruccio, eh? 😀
      L’anno scorso, alla Feltrinelli. Lo fa o lo faceva Legami; ne presi tre, non so se è ancora a catalogo. Comunque, è appropriato agli appunti durante i test…

      Fabio

      • <cite class="fn">xtanatos</cite>

        ahahahahha
        Hai ragione e infatti mi sono vergognato mentre scrivevo…. ma la curiosità era troppa !
        Adesso commento anche il l’articolo.
        E’ un casco interessante proprio per il fatto che potrebbe aiutare tutti quelli che non amano il casco ad usarlo. Non sempre è comodo portarsi dietro un caschetto classico (anche se l’ingombro è veramente minimo…).
        A vederlo però mi da la sensazione quasi un giocattolo…

        • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

          No, tranquillo, non è un giocattolo.
          E’ un casco omologato, molto ben fatto. Le soluzioni tecniche necessarie a renderlo pieghevole sono state a lungo testate e collaudate, quindi sul piano della sicurezza nulla di meno di altri caschi.
          Sono per la massima libertà di scelta, ognuno decida come vivere il proprio ciclismo. L’unico punto fermo sul quale proprio ho difficoltà a essere tollerante è l’uso del casco. Se questi test servono a farvi trovare il modello più adatto, è un bene. Ma l’importante è che qualunque sia, che ci sia sempre un casco sulla capoccia.

          Fabio

  • <cite class="fn">Damiano</cite>

    Domanda sull’acquisto e sul prezzo: Da dove viene spedito? Bisogna poi aggiungerci le tasse di importazione?
    E invece rispetto al Closca Fuga che hai recensito un po’ di tempo fa? Come sono messi a confronto, per uso e ingombri?

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Damiano, sei fortunato perché diversamente dal solito anche io ho seguito la procedura di acquisto come fossi un cliente, quindi posso fornire informazioni.
      Lo specifico perché la roba per i test segue tutti altri canali, sono gli uffici stampa e/o marketing e comunicazione a inviarmi direttamente il materiale.
      Qui invece ho ordinato dal sito, a costo zero inserendo apposito codice, ma la procedura è identica.
      Spedizione dall’Inghilterra, nessun costo aggiuntivo né dazi doganali. Ho fatto ordine direttamente sullo shop ufficiale di lunedì e ho ricevuto il casco il lunedì successivo, direi ottimi tempi per una spedizione europea senza costi extra.

      Un confronto diretto col Closca Fuga non è fattibile; pieghevoli tutti e due ok, ma con struttura troppo differente per poterli paragonare. In ambedue i caschi le soluzioni tecniche sono dettate dal diverso modo in cui è possibile richiuderli e questo rende un confronto impossibile.
      L’unica cosa che sicuramente posso dirti è che la ventilazione del Morpher è superiore, proprio grazie alla diversa foggia; e proprio grazie alla diversa foggia il Fuga è più comodo una volta indossato.
      Sono caschi unici nel loro genere, come unico sarà il Fend quando, finalmente direi, risolveranno alcuni problemi sorti in produzione che ne hanno ritardato l’immissione sul mercato; e che dovrei riuscire a proporvi appena disponibile, sono da tempo in contatto con loro.

      Fabio

      • <cite class="fn">Damiano</cite>

        Ah, molto bene e molto utile il test del Fend! Difatti guardavo anche quello 😀 Allora aspetto la recensione anche di quello, dopo l’ultimo piccolo incidente vorrei sempre avere un casco indosso, ma non sempre è pratico portarsi dietro un casco completo al bar o al cinema. Queste soluzioni sono molto interessanti.
        Ormai sei il mio tester di riferimento per i componenti strani! Tipo i pedali MKS che alla fine ho preso, con estrema soddisfazione (più tardi aggiorno sulla sezione commenti del tuo articolo le mie impressioni d’uso)

        • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

          Ciao Damiano, per il Fend mi sa dovrai attendere e non poco. Era dato in produzione a giugno/luglio 2017, l’ultimo aggiornamento che mi ha inviato l’azienda parla di agosto 2018 come data possibile ma poco probabile.
          Dubito quindi che prima del prossimo autunno lo potremo vedere qui, se tutto va bene.

          Fabio

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