Borse Bike Smart Metro Panniers

Le conclusioni

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Le conclusioni

Parto dalla facilità di montaggio.

La distanza e le regolazioni degli uncini permettono un uso quasi universale. Ma l’escursione sarebbe dovuta essere superiore. Nel caso della London Road equipaggiata con portapacchi Zefal ho dovuto alzare questo sino al limite massimo altrimenti il tallone urtava il profilo inferiore della borsa. E anche così qualche contatto c’è stato.

Colpa anche del portapacchi, che non ho potuto sfruttare per la sua intera lunghezza, nonché della bici che ha gli occhielli bassi abbastanza avanzati. Ma sarebbe bastato avere dei binari un paio di centimetri più lunghi e il problema non lo avrei avuto.

Nessun problema invece sulla francesina Passepartout (ex Peugoet Anjou) dove si sono rivelati assai utili i riduttori, visto che la mia piccolina vintage monta ancora il suo portapacchi originale.

Nessun problema di montaggio e contatto nemmeno su sua maestà Elessar, che è scesa dal trono per aiutarmi in questo ed altri test, e che sfoggia un elegante portapacchi BacMilano con gambe più corte. Perché all’epoca del suo test non erano disponibili e infatti non potei installare questa prelibatezza. Però il vulcanico Alfonso Cantafora mi ha inviato appunto una versione con gambe più corte (disponibili anche sul sito ufficiale), insieme a nuove piastre superiori e un ingegnoso sistema che aumenta la portata. Presenterò tutto sul blog a breve. Un breve che nel mio caso può significare diverse settimane 😀

Per ora restiamo sulle borse con una carrellata fotografica dei montaggi sui diversi portapacchi.

Un limite, oltre al binario superiore che avrei gradito più lungo, mi arriva anche dal basso. Non tanto per l’escursione utilizzabile, comunque sufficiente, ma per la foggia del suo binario.

E’ dritto, non è possibile variare inclinazione e/o altezza del fermo inferiore. Sarebbe bastato creare l’unghia in due pezzi, con una base che scorre sul binario e l’unghia vera e propria assicurata tramite una sede dentata chiusa da una vite. Così avremmo almeno potuta ruotarla e trovare la sua migliore posizione, sempre.

La capienza è a prova di ciclismo urbano e anche di più. Entra tutto quello che serve portare con noi durante la giornata. Ed entra anche quello che serve portare con noi per un fine settimana a zonzo. Pure una settimana usando una coppia di borse.

Quindi urban si, ma capaci di accompagnarci anche nel turismo a medio corto raggio, coi loro circa 16 litri di capacità.

A loro svantaggio la moderata idrorepellenza, l’assenza di una copertura impermeabile e una forma della parte superiore (anche con le piccole “tettoie” aperte) che fa entrare acqua. O si sceglie un fine settimana di sicuro bel tempo o si avvolgono i bagagli nelle care, vecchie buste di plastica come facevamo una volta.

La robustezza è ottima. Tessuto e cuciture sono di indubbia qualità. Per questo risalta ancor più la cerniera poco resistente della tasca anteriore.

Molto robusti anche gli attacchi. Ho caricato 10 kg per borsa sia su Elessar che sulla London Road (non sulla Peugeot ché il portapacchi non regge) e affrontato il pavé alla garibaldina, temendo di vedermi superato da una borsa da un momento all’altro. Nulla, lì sono rimaste e anche dopo molti strapazzamenti gli attacchi non hanno mostrato cedimenti né deformazioni.

Sono carine. Una volta fatta l’abitudine alla forma squadrata iniziano a diventare simpatiche. E hanno fraternizzato bene sulle bici usate durante questo test.

Mi è piaciuta la possibilità di richiuderle quando non servono, limitando così l’ingombro laterale.

Il sistema non è velocissimo. Dobbiamo prima sfilare base e laterali rigidi, riporli nella borsa, “schiacciarla” e poi sfruttare la maniglia superiore per tenerla chiusa. Uniamo le due maniglie e chiudiamo con al striscia in velcro.

Molto comoda e veloce la tracolla; regolabile in lunghezza e che puoi togliere e mettere in un attimo.

Possiamo tirare qualche conclusione e parto dal prezzo: 49,9 dollari Usa più spedizione (e salata dogana); oppure circa 55 euro più spedizione acquistando in Europa. Tanti soldi? Si.

La qualità globale non è all’altezza della cifra richiesta. E, onestamente, non me lo aspettavo.

Tutto ciò che conta c’è ed è ben fatto. Ma visto l’importo alcune mancanze si sentono e pesano per forza in questo giudizio finale.

I materiali sono ottimi come ottime le cuciture e le maniglie per il trasporto; ma la cerniera della tasca anteriore è debole e il filato ha una proporzione troppo bassa di materiale ad alta visibilità per essere efficace.

E sempre a proposito di visibilità: il logo riflettente serve a quasi nulla e sui fianchi mancano una striscia riflettente o almeno una asola a cui applicare una luce a clip. Ce l’hanno borse che costano un quarto, su queste sarebbe stato lecito trovarle.

Gli uncini di chiusura sono robusti, ben fatti e impreziositi dalla chiusura di sicurezza e dai riduttori per i differenti diametri dei portapacchi; ma la loro escursione andrebbe aumentata, considerando anche forma e larghezza delle borse, per permettere un più efficace arretramento e quindi evitare contatti coi talloni.

L’unghia di fermo inferiore è regolabile in lunghezza e verso, con una escursione sufficiente; ma non può in alcun modo ruotare e questo limita la funzionalità con alcuni portapacchi. Borse di pari prezzo hanno sistemi che lo permettono e per questo lo annovero tra i difetti. Costassero 25 dollari non mi sarei lamentato.

Dettaglio che ad alcuni può apparire secondario: per un utilizzatore cittadino come me, trovare i quattro piedini in gomma alla base è stato piacevole e utile.

Insomma, è una incompiuta. Una buona borsa, con tanti pregi e qualche limite che stride (e si nota) perché non è borsa di fascia economica. Un set di due borse supera i 110 euro, cui sommare la spedizione perché in Italia, in negozio, non ne ho trovate.

A conti fatti, troppi soldi. A meno ci si porta a casa una coppia di borse di marca (Ortlieb o Vaude per esempio) sfruttando i tanti sconti in rete.

Il limite più che nella borsa è nel prezzo, perché fossero costate almeno un 30% in meno mi sarei espresso con altri giudizi.

Ma io ho il dovere di non guardare solo la qualità: devo scoprire se paghiamo il giusto per quella qualità e qui, mi spiace doverlo scrivere perché io preferisco sempre scovare prodotti dall’ottimo rapporto qualità prezzo, francamente non ci siamo. Peccato, credevo di averci visto giusto nella scelta; così non è stato ma, come ho avuto modo di scrivere anche in altri test, alla fine anche questo serve.

Buone pedalate.

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