Bicycle Line: giubbino BL 2.0 e calzamaglia Motive

La prova su strada

Tempo di lettura: 7 minuti

La prova su strada

Si è capito dalla lettura del paragrafo precedente che tra le qualità di questo completo a colpirmi più di tutte è stato il comfort. Il taglio è ottimizzato per la guida sportiva ma la calzamaglia, e quindi il suo fondello, si sono rivelati ottimi anche con assetti meno specialistici.

Così ho tirato in ballo ben cinque bici per la prova su strada: la Rose X-lite Team, ammiraglia sportiva; Elessar, la snob che da qualche settimana ha smesso di poltrire nel mio studio per dare il suo contributo; la PlanetX London Road, quindi sempre una bici con la piega ma con assetto in sella molto rilassato; le Peugeot Anjou/Passepartout, con la sua posizione d’altri tempi e una sella messa lì per estetica e che ha solo questa prerogativa; e, potrei dire una novità, una Mtb old style perché volevo conferme anche su questa postura.

La vera difficoltà è stata trovare le temperature giuste. Sia giubbotto che calzamaglia hanno un range di +3°/+14°, davvero troppo pochi per questo autunno che non vuole spodestare l’estate. E così ho sfruttato le stesse trasferte che mi sono sorbito per il test del Santini Vega 2.0, girando in tondo per tornare al bar dove avevo posteggiato l’auto, prendere un caffè e poi chiudermi in bagno a cambiarmi. Meno male che i colori dei due completi sono simili e un occhio distratto non nota la differenza, altrimenti mi avrebbero preso per tonto. Ma non è detto non l’abbiano fatto.

Malgrado i miei sforzi alla soglia minima non ci sono arrivato: la temperatura più bassa che ho trovato è stata 7 gradi. Però ho preso la pioggia, vi basta come penitenza? No? Allora sappiate che le foto in esterno che accompagnano queste note le ho scattate con temperatura ben superiore a quella ideale per questo abbigliamento e lì si che ho sofferto. Ma tant’è, nei pellegrinaggi alla ricerca del freddo sono sempre andato da solo: difficile trovare un amico abbastanza amico da mettersi in auto con te la domenica alle cinque del mattino. E poi quando pedalo per i test preferisco la solitudine. Mi fermo spesso, prendo appunti, provo e riprovo una data manovra o azione: insomma, sono un compagno più noioso di quanto sia già.

Basta chiacchiere, siamo in sella e pedaliamo. Il comfort ho detto è una delle sue migliori prerogative. Non mi riferisco semplicemente al fondello, che pure contribuisce e sopporta agevolmente pedalate di oltre quattro ore, ma alla generale sensazione piacevole che si ha indossando giubbotto e calzamaglia. Se non si usa una maglia intima il contatto con la pelle non è mai fastidioso, non ti senti pizzicare e nemmeno sotto sforzo il tessuto ti si incolla addosso. Merito della qualità del rivestimento interno e del tessuto Dry Clim usato per la schiena, che effettivamente è bello traspirante.

Se la temperatura scende fino a richiedere l’ausilio di una maglia, interviene il taglio anatomico ma non “stretto addosso” a lasciare libertà nei movimenti. Ho usato una maglia smanicata, una altra maglia a maniche lunghe solo per un breve tragitto perché il freddo non era abbastanza intenso da giustificare il suo utilizzo, e anche in questo caso il taglio del giubbotto non mi ha creato alcun fastidio alle braccia.

La calzamaglia fascia bene le gambe, è elastica abbastanza da aderire ma non troppo da tirare. Le ginocchia frullano, il pantalone non sale o arriccia e le cuciture non si avvertono proprio, non c’è alcun attrito a sporcare l’azione.

Le bretelle mantengono la salopette ben aderente al busto e non tirano; nessun segno sulle spalle per capirci. Il contatto con l’interno termico confortevole come tutto il resto del pantalone e la cucitura che separa questo tessuto con quello a rete non si avverte se non al momento di indossarlo, poi sparisce.

Il taglio del fondello si adatta perfettamente a ogni tipo di postura, non si avvertono zone vuote a seconda se si inforchi una sportiva dall’elevato dislivello sella manubrio, una comoda turistica con la piega o una paciosa Mtb che ti porta la schiena quasi dritta. Solo in quest’ultimo caso nel su e giù della guida in fuoristrada ho dovuto dare una sistemata al fondello che nelle azioni più decise si è di poco spostato.

La pressione della seduta è sempre distribuita in modo uniforme e solo dopo aver superato la terza ora si sente qualche punto cedere. Molto incide il tipo di sella e, per quanto sembri strano, ho sopportato assai meglio con selle piene rispetto a selle col foro. Malgrado quelle piene, Brooks B15 a parte, non siano di gran qualità. A infastidire infatti è stata la zona in corrispondenza col perimetro dell’apertura centrale, probabilmente dopo diverse ore la pressione troppo concentrata in quel punto non è stata più assorbita dal foam del fondello.

Il tessuto della calzamaglia al cavallo fa buona presa ma non si incolla alla sella e questo permette di scivolare agevolmente per assecondare le necessità della guida su strada.

In bici sono uno che si muove molto, non pedalo imbullonato al sellino e per me la libertà di movimento è essenziale; il giubbotto mi ha assecondato ancor più della calzamaglia. Resta ben aderente al busto, non si solleva sulla schiena o arriccia sul davanti grazie al taglio corto. Le maniche sono ampie e io tra l’infinitesimale perdita di penetrazione aerodinamica e la gran comodità di sentirmi libero nei movimento scelgo sempre questa ultima.

La protezione dal vento è ottima sia per la giacca che per il pantalone. Il colletto aderisce e non entrano spifferi fastidiosi accucciandosi in discesa a cercare la massima velocità. Le spalle non sbatacchiano e qualche movimento arriva in zona gomiti ma nulla di fastidioso. Nemmeno la calzamaglia lascia filtrare il vento della corsa e le ginocchia, il punto più critico perché sempre più esposto, sono ben salvaguardate.

Non passa il vento e non passa nemmeno il freddo. Appena indossi la calzamaglia senti subito il caldo contatto col tessuto interno, mentre nei primi secondi che chiudi la giacca, senza una maglia sotto, sulle spalle hai un brivido che dura un attimo. Tenete conto che io ho indossato questi capi non nel tepore di casa mia ma in locali non riscaldati e, una volta, anche in strada. Protetto dal folto della boscaglia a evitare spiacevoli visioni ai turisti di passaggio, of course…

Chiudendo maglia fino al collo e aggiustando con cura il calzone si crea quasi immediatamente il microclima interno che è uno dei requisiti fondamentali per svolgere attività fisica col freddo. L’abbigliamento non deve generare calore, o meglio, non deve semplicemente offrire calore: deve conservare la nostra temperatura corporea.

E questo completo Bicycle Line raggiunge lo scopo. L’isolamento termico, quindi da freddo e vento, è ottimo. Sia per il tessuto usato, che non fa rimpiangere un Windstopper se non nelle discese più veloci in una fredda giornata, che per l’ottima tenuta stagna, senza aperture che potrebbero insinuare qualche malefico spiffero.

Tenuta stagna all’aria ma non all’acqua. Il tessuto del giubbotto non è impermeabile ma idrorepellente. C’è differenza e per noi si traduce nella necessità di usare una mantellina se piove forte. Solo se piove forte e per lungo tempo però. Alla prova dei fatti il giubbotto si è comportato in modo egregio, non lasciando passare pioggia non battente. Quasi una ora sotto l’acqua e sono rimasto asciutto sulla pelle.

Però manca il perfetto accordo con la calzamaglia che cede all’acqua prima del giubbotto. I tessuti sono differenti e probabilmente diverso è anche il trattamento superficiale.

La traspirabilità è molto buona per la giacca, soprattutto sulla schiena ne apprezzi l’efficacia. Non c’è mai formazione di condensa e solo pedalando sul confine della temperatura massima per cui è indicato questo completo senti la necessità di aprire la cerniera per far entrare aria. La calzamaglia ha analoghe doti, anche qui la schiena è ben arieggiata grazie al tessuto a rete; sul davanti, che è ben esteso, si traspira ugualmente bene.

E’ comodo, tiene caldi, asciutti dentro e abbastanza fuori: esame superato.

Possiamo andare alle conclusioni.

COMMENTS

  • <cite class="fn">xtanatos</cite>

    Ottimo, grazie mille per aver testato un prodotto un pò fuori dai soliti marchi noti ma che sembra avere delle ottime caratteristiche.
    E’ singolare leggere 2 articoli che parlano della stessa ditta nel giro di breve tempo… buon marketing !!

  • <cite class="fn">xtanatos</cite>

    Mi riferivo a quello dell’azienda: fino a poco tempo fa non conoscevo e ora, nello stesso periodo, un articolo test sui prodotti (il tuo) e quello di un altro sito con un report di visita.
    🙂

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Oibò, sono 30 anni che BL è sul mercato. Normale che anche altri ne parlino. Forse semplicemente la cosa ti ha colpito di più perché non la conoscevi. Fosse stata Campagnolo o altro nome più abituale nemmeno ci avresti fatto caso.

      Fabio

  • <cite class="fn">Giovanni</cite>

    Fabio,trovo veramente utile la tua recensione anche perchè di abbigliamento di qualità c’è sempre un gran bisogno anche perchè preferisco spendere qualcosa in più ma sapere di avere un capo che sia valido nel tempo e nell’uso.

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Giovanni, saggio approccio il tuo. La qualità si paga, ovvio. Però esistono marchi che hanno qualità senza doverti svenare e io, nella scelta di cosa recensire, li cerco sempre.

      Fabio

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