Auguri per due

Tempo di lettura: 3 minuti

Terzo compleanno del blog e coincide col Natale, quindi auguri doppi anche questa volta.

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E come giusto ad ogni ricorrenza, tempo di bilanci e di propositi per il futuro. Inizio dai bilanci.

Ho dato una scorsa ai precedenti messaggi augurali, ne sono successe di cose. Nel primo scrissi che diedi vita a questo blog senza sapere cosa ne avrei fatto; lo avrei allevato e atteso dodici mesi per un primo bilancio, ritenendo all’epoca che se non avessi raggiunto almeno un migliaio di visite nel frattempo, lo avrei chiuso. Non puntavo in alto a quanto sembra e terminai l’anno con circa trentamila visualizzazioni, un risultato buono tenuto conto che gli articoli pubblicati erano proprio pochi, meno di quaranta ed era appena nata la categoria “Officina”.

Nel secondo mi stupivo io per primo che gli accessi al blog erano quadruplicati rispetto l’anno precedente, sommando nelle ultime otto settimane dell’anno lo stesso numero di visite accumulate nei primi dodici mesi di vita.

Adesso, nello spegnere la terza candelina, mi accorgo che se leggessi dalla pagina dalle statistiche di aver totalizzato trentamila visite in sole quattro e non in otto settimane lo riterrei un risultato deludente.

Come cambiano le prospettive, vero?

Già, perché chiudo il primo triennio di vita del blog con un numero di accessi, tra le vecchia versione e questa nuova, che sfiora le seicentomila visite, di cui più della metà totalizzate negli ultimi sei mesi, da quando è attiva la nuova veste grafica con il suo dominio proprietario e il contatore ha ripreso da zero il suo conteggio.

Per alcuni nulla di che, per altri un risultato eccellente tenuto conto che questo è e rimane un blog di nicchia, poco incline a seguire le mode, che preferisce trattare argomenti e tipo di bici che altri snobbano e che, malgrado la (o grazie alla) poca volontà del suo curatore ricorre poco e male a quell’utile strumento di diffusione che sono i social network.

Un blog cresciuto nelle visite perché cresciuto nei contenuti; che sono l’unica sua risorsa per apparire tra i risultati dei motori di ricerca. Non acquisto i SEM, non presto attenzione ai SEO malgrado la piattaforma mi piazzi sempre un bel semaforino rosso per ricordarmi che li ho ampiamente trascurati e in assoluto quando compongo non tengo in alcun conto le necessità imposte dai motori di ricerca. Preferisco scrivere un articolo che piace a voi e a me, non a un oscuro algoritmo.

Inoltre il nome scelto, la presenza di quell’ “Elessar” che richiama un personaggio dell’universo Tolkeniano, mi ha sempre svantaggiato, perché in una ricerca a comparire erano sempre i riferimenti all’eroe fantastico a cui ho dedicato la mia bici, non io. Erano, però.

Adesso digitando Elessar in cima appare questo blog, probabilmente generando fastidio nei fans dello scrittore inglese, una certa soddisfazione in me.

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E il merito di tutto questo è vostro: se non ci foste voi a collegarvi e leggere, il blog mai avrebbe scalato le pagine di ricerca, perché l’essere in cima è solo grazie al numero di visite.

Certo, chi si collega non trova un vuoto contenitore, ormai gli articoli pubblicati sono oltre duecentocinquanta e le immagini hanno superato quota cinquemila. Non tutti e non tutte memorabili, ma almeno per gli articoli alcuni davvero unici, la sola fonte chiara e certa per riuscire a cavarsela con lavori particolari. Si, perché è la categoria “Officina” a generare il maggior traffico, oltre due terzi del totale malgrado il numero di articoli in essa presente sia meno di un quarto di quanto pubblicato sul blog. O sono davvero interessanti loro oppure degli altri argomenti interessa nulla a nessuno?

No, anche gli altri interessano: i test della Bianchi Via Nirone e della Rose DX Team Randonneur sono costantemente tra gli articoli più letti, con la tedesca turistica che in un solo mese ha surclassato la sportiva italiana.

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Le poche interviste presenti hanno il loro seguito, così come le recensioni. Persino vecchi articoli in cui chiacchiero a vuoto come spesso mi accade continuano a distanza di tempo a essere lì, letti e, sembra, apprezzati.

E seppure all’inizio ero dubbioso, la scelta della nuova veste grafica ha avuto i suoi meriti; non solo per una diversa estetica ma soprattutto per motivi tecnici: il vecchio blog era impossibile da visualizzare decentemente su dispositivi che non fossero dei pc.

Una decisione affrontata fallendo clamorosamente da parte mia la valutazione delle difficoltà tecniche, sottostimate in modo direi imbarazzante. Imbarazzo dal quale mi ha tolto (e continua a togliermi) il mio gemello più brutto Antonello Foà; e più spesso di quanto avrei meritato anche molti di voi, chi con un consiglio, chi con una indicazione, chi mettendo mano al codice Css del blog. Ma mentirei se dicessi che è stato un aiuto inaspettato. Non mi sarei atteso nulla di meno da voi, col tempo ho imparato la vostra competenza, la disponibilità, la curiosità, l’intelligenza.

E ho imparato che nulla vi sfugge, ormai verifico ogni articolo decine di volte alla ricerca della più piccola falla, sicuro che se si aprisse non esitereste ad affondare tutta la barca. Uno sprone a far sempre meglio di cui vi sono grato.

Infine l’ultima novità in ordine di tempo: la pubblicità sul blog. Con cui ancora sto cercando di venire a patti, sia per le difficoltà tecniche che per le scelte. L’impostazione che mi sono dato è dare visibilità solo a ciò che uso o conosco bene, sostituendo con analoghi prodotti lì dove quello che uso è assente oppure ha costo secondo me elevato.

Una decisione non facile, temevo avrebbe compresso la mia libertà. Invece in queste poche settimane mi sono reso conto che la ha ampliata. Adesso posso inserire argomenti che prima evitavo, per esempio mai avrei scritto un articolo come quello sui parafanghi SKS nel timore potesse essere interpretato come pubblicità occulta: e posso essere più completo e dettagliato nella descrizione dei lavori, perché anche qui viene meno il timore che mostrare un attrezzo o un prodotto potesse generare il dubbio stessi pubblicizzando senza dirlo. Già, perché non sono contrario per principio alla pubblicità (qualunque pubblicazione, se si vuole mantenere un buon livello, ha dei costi e la pubblicità serve a coprirli; si spera…) quanto alla pubblicità occulta, che vivo come un inganno ai lettori. Accetto il rischio di scrivere articoli poco interessanti; ma il rischio di ingannare il mio bene più prezioso, voi che dedicate parte del vostro tempo a leggermi, è bandito.

Fin qui i bilanci, ora è il turno dei buoni propositi che, per loro stessa natura, sono destinati a rimanere spesso solo propositi.

Negli ultimi mesi ho lavorato molto a ciò che non si vede, migliorando la logistica, acquistando attrezzature per le immagini e i lavori da eseguire sulle bici, cercando di apprendere qualcosa sui diversi software necessari a una più piacevole impaginazione e pianificando tutte le possibili migliorie, sia grafiche che nei contenuti.

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Diversi i limiti contro cui mi sono scontrato: il primo e più importante è il tempo. Si, perché ormai pubblicare un articolo non è solo scriverlo; anzi, scrivere è diventato residuale nell’arco delle molte ore richieste perché uno scritto lo reputi meritevole di diffusione.

Il secondo è la chiusura di fatto della microfficina, che ormai segue solo pochissimi progetti nuovi e cura poche bici e solo di persone che ben conosco e di cui mi fido. La troppa apertura è stata ripagata con una pletora di piccoli e grandi furti. Sono spariti attrezzi, accessori, componenti. A distanza di mesi dalla cessazione delle attività ancora scopro mancanze. Una microfficina che lavora al minimo sindacale delle sue possibilità significa nullo o quasi materiale per gli articoli tecnici: di fatto senza bici da sfruttare come modelle è dura descrivere. Potrei saccheggiare la rete per le immagini, ma sapete che la filosofia di questo blog è l’autarchia, ricorrendo a immagini esterne solo se prelevate dai cataloghi ufficiali.

Il terzo limite, che si ripercuote sui test, è la miopia di molte case e dei loro distributori italiani. Chi ha voluto dare fiducia a questo blog mi comunica che è stato ripagato, in termini di visibilità, con risultati più che buoni, pare migliori di molti blasonati magazine, online da molto più tempo di me e con seguito ben maggiore. E anche questo è merito vostro, perché, lo scrissi, voi siete lettori e non semplici visitatori mordi e fuggi.

C’è poi chi ha frainteso la fiducia accordatami, credendo fosse uno scambio di favori e male ha digerito la mia autonomia di giudizio, revocando ogni supporto e convincendo altri a fare altrettanto.

Questi limiti e la maggiore libertà di cui parlavo sopra a proposito della pubblicità si tradurranno in un ampliamento degli articoli su accessori e componenti; la rubrica “Officina” crescerà in base alle disponibilità che via via riuscirò a crearmi tra bici e componenti da montare; le interviste avranno nuovi protagonisti, diciamo che posso vantare una “forza contrattuale” ben maggiore di quella che avevo solo dodici mesi fa e gli intervistati si rendono conto che è stupido snobbare un blog così ben seguito; finalmente affronteremo alcuni temi su come star bene in bicicletta, ormai ho quasi risolto le diverse difficoltà tecniche e pratiche e credo che nel giro di un paio di mesi dovrei riuscire a partire.

C’è un gran lavoro sotto la superfice di questo blog, alla fine ogni pubblicazione è solo la classica punta dell’iceberg. Anzi, potrei dire che ormai pubblico solo quando per rilassarmi dalle mille attività invisibili richieste decido di scribacchiare un poco.

Ma non mi lamento, tutt’altro. Mi ritengo fortunato, riesco a fare una cosa che mi piace, ne traggo gran soddisfazione e ho la possibilità di venire in contatto con tante persone meravigliose. Sono tonto, ma non fino al punto di rinunciare a tutto questo. Si, sono sicuro che festeggeremo anche il quarto compleanno.

Auguri.

 

COMMENTS

  • <cite class="fn">Andrea Bat.</cite>

    Fabio, io sono qui fin dalla nascita del blog con pochissimi interventi tecnici ma sempre ogni anno ad augurare a tutti un sereno Natale esteso alle Vostre famiglie ed a tutte le persone che amate.

  • <cite class="fn">Alberto</cite>

    Tanti Auguri Fabio, a te e ai lettori di questo bellissimo blog !

  • <cite class="fn">Alessandro</cite>

    Ciao Fabio, ho scoperto questo blog da pochi giorni, giusto il tempo di regalarmi un fantastico Natale di lettura. Considero l’averlo trovato in rete una fortuna.. anche per il nome che gli hai dato. Ho preso il tuo libro che consiglio a tutti.
    Auguro a te e a tutti i tuoi lettori un Natale sereno e un anno pieno di soddisfazioni.
    Alessandro

  • <cite class="fn">Luciano</cite>

    Felice natale e grazie per tutto quello che ci insegni Luciano

  • <cite class="fn">Adriano</cite>

    Fabio, con questi numeri mi pongo il problema delle centinaia di email che riceverai e alle quali – bontà tua – rispondi sempre. Però sarebbe il caso, per non utilizzare il tuo tempo e la tua pazienza oltre misura, di pensare un modo diverso per noi di avere aspettative rispetto alle risposte. Risposta unica a quesiti simili multipli? Tempi di attesa adeguati alla mole dei lettori? Utilizzare gli articoli congruenti al quesito per formulare unandomanda che può interessare molti? Sei prezioso e non possiamo travolgerti con troppi quesiti, io per esempio mi autocensuro e cerco prima di risolvere i dubbi piluccando in altri ‘orticelli’…..insomma grandi numeri grandi impegni!
    Buone festema urbis et orbis. adriano

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Adriano, e scusatemi se non ho risposto a tutti come è mio costume. Però mi sembrava inutile rispondere “auguri” ai vostri “auguri” quando già vi ho dato gli “auguri”. Mi sono incartato eh? Vabbè…

      Scherzi a parte, intervengo per un motivo: vero, le visite sono cresciute oltremisura ma le mail stanno diminuendo. Quelle con richieste tecniche e/o precisazioni su alcuni argomenti soprattutto. Segno che la mia decisione di rendere il più completi possibile gli articoli, anche a costo di allungarli superando la soglia di sopportazione dei lettori, sta dando i suoi frutti. Ossia l’articolo da solo riesce a fornire tutte le risposte e non è necessario scrivermi per ulteriori informazioni. Che poi erano le mail che mi portavano via più tempo.

      E tu invece disturba pure: che pilucchi altrove? 😛
      🙂

      Fabio

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Adriano, e scusatemi se non ho risposto a tutti come è mio costume. Però mi sembrava inutile rispondere “auguri” ai vostri “auguri” quando già vi ho dato gli “auguri”. Mi sono incartato eh? Vabbè…

      Scherzi a parte, intervengo per un motivo: vero, le visite sono cresciute oltremisura ma le mail stanno diminuendo. Quelle con richieste tecniche e/o precisazioni su alcuni argomenti soprattutto. Segno che la mia decisione di rendere il più completi possibile gli articoli, anche a costo di allungarli superando la soglia di sopportazione dei lettori, sta dando i suoi frutti. Ossia l’articolo da solo riesce a fornire tutte le risposte e non è necessario scrivermi per ulteriori informazioni. Che poi erano le mail che mi portavano via più tempo.

      Invece la questione di fornire risposte a domande che possono interessare molti mi ha sempre intrigato, ma ancora non ho trovato un sistema efficace. Pensai tempo addietro a una pagina apposita dove copiare le domande arrivate via mail e rispondere da lì. Ma non è semplice, spesso le domande riguardano un problema generale ma riferito a una bici particolare, quindi la soluzione giusta per un modello può non esserlo per un altro.
      Quando però vedo che una domanda ricorre più spesso decido di appuntarla, riproponendomi di sciverci su un articolo, il che dovrebbe risolvere, credo.

      E tu invece disturba pure: che pilucchi altrove? 😛
      🙂

      Fabio

  • <cite class="fn">tiziano</cite>

    speriamo ma ne sono quasi sicuro
    sei bravo,le tue spiegazioni sono semplici ed esaustive. auguri.

  • <cite class="fn">Antonio Daniele</cite>

    caro Fabio tanti auguri per un nuovo anno spumeggiante di idee e iniziative per diffondere la cultura della bicicletta…e della sua manutenzione (ZEN!)

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